Si è svolta martedì 24 giugno, presso il palazzo della Prefettura di Latina, l’iniziativa organizzata dagli Assessorati all’Agricoltura, al Lavoro, ed alla Mobilità della Regione Lazio, volta ad illustrare, nel dettaglio, le azioni sperimentali di contrasto al caporalato che verranno attuate sui territori della provincia di Latina, dando così seguito a quanto previsto nel protocollo d’intesa “Per un lavoro di qualità in agricoltura”, sottoscritto lo scorso 8 gennaio tra la Regione e le parti sociali.
Tali interventi, finanziati dalla Regione con un stanziamento iniziale di 500.000 euro, prevedono l’utilizzo di una applicazione denominata “Fair Labor” , con cui risulterà possibile far incontrare, in tempo reale, domanda ed offerta di lavoro, l’apertura di sportelli dedicati ai braccianti, ed alle aziende agricole, presso i Centri per l’Impiego di Latina, Formia, Fondi, Sezze e Cisterna di Latina, l’utilizzo di mediatori culturali multilingua, e l’attivazione di linee di trasporto gratuite per i lavoratori e le lavoratrici che devono recarsi sui luoghi di lavoro.
In tale circostanza, la Regione ha inoltre confermato l’intenzione di avviare , quanto prima, l’esame del testo di legge regionale sul contrasto e l’emersione del lavoro irregolare in agricoltura, presentate nel mese di aprile dalla Giunta e dal Consiglio Regionale.
Come Uila del Lazio abbiamo giudicato positivamente l’ interlocuzione promossa dagli Assessorati con le Organizzazioni Sindacali, e la pronta attuazione degli interventi contemplati nel protocollo d’intesa “Per un lavoro di qualità in agricoltura “, che forniscono strumenti validi ed innovativi di contrasto al caporalato in agricoltura.
Abbiamo inoltre richiesto all’Amministrazione Regionale di rendere costante e sinergico il rapporto tra i Centri per l’ Impiego e le sezioni territoriali della rete del lavoro agricolo di qualità, così come previsto dall’art.8 della legge N.199 del 2016, coadiuvandoci in quelle province del Lazio dove la loro costituzione risulta ancora lenta e difficoltosa.
Riteniamo dunque che con l’attuazione di quanto annunciato nella giornata del 24 giugno, si compia un ulteriore avanzamento nell’ attuazione di interventi utili a sradicare la piaga del lavoro nero sul territorio pontino, con l’auspicio di estendere, quanto prima, l’adozione di tali pratiche anche nelle altre province laziali, dove il fenomeno del lavoro irregolare in agricoltura risulta forse meno visibile ma altrettanto presente, come abbiamo più volte pubblicamente denunciato.