V CONGRESSO UILAPESCA
Un grande successo per tutti, Amelia Pagliaro in segreteria nazionale
Far riconoscere la pesca come lavoro usurante e tabellare le malattie professionali conseguenti a tale attività, introdurre un ammortizzatore sociale stabile e duraturo per il settore e definire un “codice unico” della pesca che semplifichi e razionalizzi la normativa vigente. Questi alcuni degli obiettivi che la Uilapesca intende perseguire nei prossimi anni enunciati dalla segretaria generale dell’organizzazione, Enrica Mammucari nella relazione di apertura del V congresso nazionale Uilapesca, svoltosi a Carovigno (Br) il 29 maggio scorso. Al congresso hanno partecipato numerosi gli ospiti tra i quali Leonardo Di Gioia, assessore all’agricoltura della Regione Puglia, Luigi Giannini, presidente Federpesca, Angelo Petruzzella, coordinatore nazionale Legacoop Pesca, Maria Candida Imburgia, direttore generle Ital-Uil, Livia Spera, segretario politico ETF pesca e porti, Stefano Mantegazza, segretario generale Uila.
La sicurezza sulle imbarcazioni e la dimensione sociale della pesca sono stati i temi al centro dei lavori con la presentazione di due ricerche: la prima “La sicurezza nelle nostre reti” condotta in collaborazione con il patronato Ital-Uil e il dipartimento di ricerca di medicina del lavoro dell’Inail; la seconda realizzata da Giorgio Gallizioli, esperto di legislazione europea dal significativo titolo “Alla ricerca della dimensione sociale della politica comune della pesca”.
“Utilizzando innovative strumentazioni scientifiche”, ha spiegato Mammucari “è stato possibile salire a bordo e misurare, per la prima volta, gli sforzi esercitati dai pescatori mentre lavorano. I risultati evidenziano come l’impegno biomeccanico delle attività di pesca sia assai rilevante e rischioso, non consentendo adeguati periodi di riposo”. Sull’argomento è stato presentato un video che descrive i contenuti della ricerca e nel quale il carattere usurante della pesca è raccontato in viva voce dai pescatori.
Il secondo studio presentato ha invece verificato come le disposizioni della Politica comune della pesca (PCP) non siano in grado di assicurare un tenore di vita equo ai pescatori e alle comunità dipendenti dalla pesca. Secondo l’autore, non viene garantita una gestione delle attività coerente con l’obiettivo fissato dai trattati dell’Unione europea, di assicurare benefici economici, sociali e occupazionali al settore.
Ampio e articolato il dibattito congressuale che ha coinvolto i delegati provenienti da tutte le principali marinerie italiane. Il congresso si è chiuso con l’elezione dei nuovi organismi dirigenti e la conferma della segreteria nazionale uscente con l’ingresso, in qualità di segretaria nazionale di Amelia Pagliaro.