ECONOMIA
Spending Review, scelta obbligata
Tagliare subito la spesa improduttiva
di Stefano Mantegazza
C’è una spada di Damocle puntata sull’Italia, una minaccia che rischia di spezzare sul nascere le opportunità della ripresa della nostra economia.
Proprio ora che i tassi di interesse bassissimi, il deprezzamento dell’euro e quello del petrolio consentono di nutrire speranze sempre più forti di uscire dalla crisi, il Paese è chiamato a far fronte ad altri “pagherò”.
Le “clausole” di salvaguardia” inserite nell’ultima legge di stabilità prevedono infatti, in assenza di misure alternative, un fortissimo aumento dell’IVA e delle accise per 12,4 miliardi nel 2016, 17,8 nel 2017 e 21,4 nel 2018.
A questi “pagherò” si aggiunge un costo dello Stato in continua crescita e che assorbe ormai il 51% del fatturato dell’intero paese. Ne è dimostrazione il debito pubblico salito a gennaio a 2.165,9 miliardi molto vicino al massimo storico.
È indispensabile mettere finalmente mano alla “spending review” indicata dalla UIL come scelta obbligata per evitare l’incremento di IVA e di accise che stroncherebbe sul nascere ogni speranza di ripresa economica e per ridurre la spesa improduttiva.
Su questo versante il Governo Renzi non ha combinato un bel nulla se non due leggine approvate e subito rinviate nella loro applicazione.
Ci riferiamo alle norme che riducevano i centri di acquisto pubblici e che tagliavano le municipalizzate, almeno quelle inutili e senza dipendenti.
Troppo poco rispetto alle tante riforme avviate sul versante elettorale, costituzionale, della istruzione, della giustizia e del lavoro.
E troppo poco il Governo continua a fare anche sul versante della evasione fiscale.
Ma i rinvii a cui stiamo assistendo avranno un unico effetto: aggraveranno i problemi che il paese deve affrontare.
Ci sono oltre 50 miliardi da tagliare in tre anni solo per scongiurare che scattino i “pagherò” legati alle clausole di salvaguardia, ci sono i bilanci pubblici da tenere in ordine e le risorse necessarie a sostenere la ripresa del paese da recuperare.
Oggi e non domani è necessario dar corso alle proposte da tempo avanzate dalla UIL per tagliare la spesa pubblica improduttiva e ridurre l’evasione fiscale.