LAVORO NERO
Ispezioni 2015 Carabinieri: il 33,5% lavoro agricolo è irregolare
Mantegazza (Uila): urgente intervenire con un decreto legge
Sono oltre 4mila lavoratori in nero o irregolari scoperti dal comando Carabinieri per la tutela del lavoro durante le ispezioni condotte nel 2015 su 2632 aziende agricole. Presentati, ad Expo 2015, in occasione del convegno “La tratta degli esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo: analisi del fenomeno con riguardo all’impiego degli immigrati e dei minori nel settore dell’agricoltura”, i dati confermano le stime della Uila sul fenomeno: complessivamente, infatti, il 33,5% del lavoro agricolo è irregolare. In particolare, nel 2015 su 2.632 aziende ispezionate, controllando la posizione di 12.182 lavoratori, 2.096 (17,2%) sono risultati in nero e 1.984 (16,3%) irregolari. Inoltre i risultati delle attività ispettive, che hanno coinvolto oltre 300 carabinieri ispettori del lavoro e circa 6 mila carabinieri effettivi nelle varie stazioni, intensificandosi particolarmente nei mesi di Agosto e Settembre in concomitanza con le raccolte stagionali,riportano anche l’arresto di 2 caporali stranieri per intermediazione illecita e la denuncia per lo stesso reato all’Autorità giudiziaria di 14 persone (10 italiani e 4 stranieri) in aggiunta a 72 persone segnalate per somministrazione abusiva e utilizzazione illecita di manodopera, 8 mln di sanzioni amministrative per lavoro nero/irregolare e 3 mln di ammende per mancato rispetto della normativa su salute dei lavoratori e sicurezza dei luoghi di lavoro.
Alla presentazione dei dati a Milano ha partecipato anche il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina che, riconoscendo all’Arma dei Carabinieri e alle altre forze dell’ordine il lavoro di presidio del territorio e di rafforzamento dei controlli che in queste settimane hanno dato un segnale forte al contrasto del fenomeno, ha confermato l’impegno del governo nella lotta al lavoro nero e al caporalato. “Siamo impegnati su due binari” ha aggiunto il Ministro “rafforzare la ‘Rete’ e alzare il livello degli strumenti anche penali nel contrasto a questo fenomeno. Vogliamo andare avanti in maniera decisa per la tutela di migliaia di lavoratori e per un intero settore che non può essere macchiato da eventi tragici come quelli vissuti in questi mesi, salvaguardando anche la grande maggioranza di aziende oneste e in regola che rispettano i diritti dei loro lavoratori”. Un impegno apprezzato dal segretario generale Uila Uil Stefano Mantegazza che ha colto l’occasione per ricordare l’urgenza di procedere con un decreto legge.“La dimensione delle irregolarità riscontrate impone un’azione efficace e rapida da parte del Governo per questo reiteriamo la nostra richiesta di intervenire subito, con un decreto legge, per introdurre le nuove misure repressive annunciate e quanto previsto dall’articolo 30 del ‘Collegato agricolo’ per rafforzare la Rete del lavoro agricolo di qualità. Ci auguriamo inoltre che si possano definire, al più presto, nuove misure legislative finalizzate a introdurre un marchio etico e dei meccanismi di premialità per le aziende che utilizzano la Rete per assumere manodopera” .