LAVORO NERO
Sicilia, numero verde Uila contro lo sfruttamento
800974263 è il numero del centro ascolto Uila di Catania contro il lavoro nero, lo sfruttamento della manodopera e le “nuove schiavitù” in agricoltura. Il nuovo strumento di attività sindacale è stato presentato dal segretario generale Stefano Mantegazza, che ha inaugurato la nuova sede provinciale Uila. Presenti anche i segretari regionale e territoriale Uil, Claudio Barone e Fortunato Parisi, Nino Marino, segretario regionale aggiunto e segretario provinciale Uila, il segretario regionale Uila Gaetano Pensabene, il segretario nazionale organizzativo Uila Guido Mairone e il presidente Uimec Alessandro Ranaldi.
“Il centro ascolto è una delle tante iniziative Uila per lottare contro la tragedia del lavoro nero e da Catania, sede-pilota, pensiamo di estenderlo a tutta Italia” ha detto Mantegazza. “Ben 300 mila fantasmi nel nostro paese producono un terzo della produzione agricola. Da qui la necessità che tutti i consumatori si interroghino, ogni volta che acquistano e mangiano un frutto della terra, se quel prodotto viene da manodopera legale. Col numero verde vogliamo offrire uno strumento di denuncia per aiutare migliaia di donne e uomini vittime dei caporali e di altre forme di vera e propria schiavitù, documentate dai media, che un paese civile dovrebbe combattere senza quartiere”.
“Il frutto del lavoro nero oscura la dignità dei lavoratori, delle imprese e della società” ha aggiunto Nino Marino “in provincia di Catania appena il 2% dei lavoratori agricoli ha un contratto di assunzione a tempo indeterminato e, mentre gli iscritti ai registri di settore diminuiscono, la superficie coltivata cresce. Dei lavoratori iscritti, inoltre, in molti sono al di sotto delle 50 giornate lavorate annue. È facile, quindi, intuire come migliaia siano i braccianti in nero o con paghe e contribuzione irregolari”. Secondo Marino il 30% delle imprese isolane sfrutta extracomunitari e siciliani in nero e almeno il 50% non paga il dovuto in funzione delle ore di lavoro effettivamente svolte. Nella sola provincia di Catania si stima che, a fronte di 28mila assunti esistano 15mila irregolari. “È una vergogna sulla quale non si può più tacere. Non bastano le azioni di contrasto e repressione assicurate da Ispettorato e forze dell’ordine. Il sindacato deve partecipare a questa battaglia di legalità anche con soluzioni nuove e diverse come il centro di ascolto Uila di Catania, che offre opportunità di denuncia e riscatto sociale a tanti lavoratori garantendo loro l’assoluto anonimato”