Galbani-Lactalis
Con biG raggiunta intesa mobilità per 62 lavoratori
di Giuliano Mino Grossi
E’ stata raggiunta, venerdì 9 ottobre, in Assolombarda a Milano una intesa tra Uila, Fai e Flai insieme al Coordinamento Nazionale dei venditori e piazzisti con biG s.r.l., del Gruppo Lactalis Italia, sulla procedura di riduzione del personale aperta lo scorso 21 settembre.
Una scelta da parte dell’azienda che si occupa della distribuzione commerciale del mondo Galbani, dovuta sia alla crisi economica, che ha generato una importante diminuzione dei volumi di vendita, in particolare nei settori tradizionali come negozi e piccole attività commerciali, ma anche alla continua concentrazione dei clienti di biG che scelgono di utilizzare loro centri di distribuzione. Sostituendo così il servizio tradizionale dell’azienda e il lavoro di venditori e piazzisti.
Per queste ragioni l’accordo impegna la Direzione del Gruppo verso la “centralità del modello organizzativo della tentata vendita”; il mantenimento dell’equilibrio dei due terzi di lavoratori dipendenti ed un terzo di agenti di vendita nella rete commerciale; l’affrontare le aree commerciali ove i processi di crisi di mercato ed organizzativi siano più violenti. Questi aspetti ci hanno permesso di sottoscrivere l’intesa perché forniscono un terreno di lavoro sindacale tra noi e l’azienda per costruire le condizioni di consolidamento di questo modello organizzativo delle vendite sul territorio nazionale per il Gruppo Lactalis.
Nella storica tradizione delle relazioni sindacali con Galbani, ora Lactalis, si sono sottoscritte le condizioni di sostegno economico e organizzativo in un piano sociale di interventi, per affrontare l’uscita dall’azienda di 62 lavoratori. Cercando, pur nella drammaticità di questi eventi, di evitare tensioni e drammi personali e di natura sociale. Per queste ragioni usciranno lavoratori accompagnabili alla pensione e volontari, come la legge 223 del ‘91 (mobilità), consente di concordare, nonché per esigenze tecniche e organizzative. Per i volontari che non raggiungano nel periodo di mobilità la pensione verrà riconosciuta una somma di 29.000€ come incentivo e 1000€ a titolo di transizione. Per chi è già sin d’ora pensionabile 3000€ a titolo di incentivo e 500€ per la transizione generale novativa. I lavoratori che usciranno dall’azienda, ma saranno accompagnabili alla pensione, riceveranno un importo mensile per ogni mese in mobilità dai 500 agli 850€ lordi in relazione al proprio livello retributivo. Il piano sociale prevede anche aiuti per chi si deve trasferire per conservare il posto di lavoro nel Gruppo: nella ricerca di una nuova abitazione, in concorso con le spese di locazione, sulle spese di trasloco e di istallazione delle utenze, interventi sulla casa e prestiti personali.
La nostra speranza è che nel tempo riprendano i consumi, anche con scelte del Governo finalizzate alla domanda interna, non solo da un punto di vista ragionieristico, ma con incentivi alle imprese. Politiche che daranno appunto consumi e lavoro e ci consentiranno di affrontare con la Direzione di biG logiche di sviluppo e non di contrazione occupazionale.