FERRERO
Il futuro è in Italia. Più salario e occupazione nel nuovo integrativo
Aumento del salario variabile, investimenti in tutti i siti del gruppo per garantire stabilità occupazionale, più welfare e potenziamento della ricerca ad Alba.
Sono alcune delle caratteristiche principali dell’accordo integrativo della Ferrero Italia, sottoscritto lo scorso 18 luglio e valido per il quadriennio 2018-2022.
“Un accordo rinnovato in tempi rapidi e che conferma, oltre alla positiva tradizione di relazioni con il gruppo, l’importanza del nostro paese nello sviluppo delle politiche industriali future della Ferrero” ha affermato con soddisfazione Guido Majrone Segretario nazionale Uila. L’accordo conferma le peculiarità del gruppo che fa dell’innovazione, della partecipazione, del miglioramento continuo le proprie leve di sviluppo, in un contesto economico in continua evoluzione.
“Per i circa 6.000 lavoratori della Ferrero Italia l’aumento a regime del premio variabile sarà del 14%, che in termini economici significa 9.210 € sul quadriennio (2.220 nel 2019 e 2020, 2.320 nel 2021 e 2.450 nel 2022)” spiega ancora Majrone sottolineando che i parametri presi a riferimento sono rimasti sostanzialmente invariati e adeguati alla nuova normativa per consentire di poter usufruire della tassazione agevolata nelle condizioni previste dalla legge.
“Al centro dell’integrativo ci sono gli interessi dei lavoratori” prosegue Majrone. “Non solo, infatti, l’azienda si è impegnata ad intraprendere una serie di iniziative e investimenti nel quadriennio per mantenere stabile l’occupazione nei siti italiani, ma sono state incrementate molte misure di welfare”. “Tra queste voglio sottolineare, all’interno del capitolo “Persone in Ferrero”, l’innalzamento delle giornate di permesso per le visite pediatriche dei figli di età compresa tra 0 e 14 anni; l’aumento rispetto a quanto previsto dalla legge dei permessi retribuiti al padre in occasione della nascita del figlio e per assistere i genitori e/o il coniuge in caso di gravi infermità; l’attivazione di forme di part-time per i genitori al rientro dai periodi di astensione obbligatoria fino al compimento del quarto anno di vita del bambino e l’inserimento in busta paga di un contatore per le notti interamente lavorate”. Tra le numerose misure di welfare anche un incentivo alla iscrizione ad Alifond. “Un importo una tantum di 50 euro all’anno sarà destinato ai lavoratori che decideranno di iscriversi ad Alifond o che sono già iscritti, con il versamento delle somme al fondo di previdenza complementare oltre a quelle previste dal Ccnl applicato” precisa il segretario. Inoltre, in ogni sito e nella rete commerciale, saranno formati tre referenti della bilateralità che avranno il compito di informare e supportare i lavoratori sui temi del welfare e dei fondi pensione. Lo smart working sarà allargato a tutti i siti italiani e gruppi di progetto studieranno la possibilità di convertire parte del premio (30% al massimo) in servizi di welfare e le modalità di costituzione della banca ore solidale; saranno inoltre individuati dei percorsi specifici per la valorizzazione della maternità
in occasione del reinserimento della lavoratrice madre, mentre le relazioni industriali vengono potenziate attraverso gruppi di progetto e commissioni tecniche
bilaterali finalizzate al miglioramento continuo della qualità del lavoro e del prodotto,
nonché del benessere organizzativo, formazione individuale e professionale continua anche sulle nuove tecnologie 4.0.
La ricerca e lo sviluppo dei prodotti Ferrero nel mondo si consolidano ad Alba con il potenziamento delle attività di Soremartec.
“Come di consueto siamo riusciti a rinnovare l’accordo integrativo in tempi molto rapidi e con soddisfazione reciproca delle parti, confermando la positiva tradizione di relazioni tra Fai, Flai, Uila e il gruppo” conclude Majrone. “Nonostante alcuni cambiamenti nella governance aziendale e nelle politiche di crescita anche tramite acquisizioni di marchi e stabilimenti all’estero, possiamo affermare che gli investimenti previsti per Ferrero Italia e il modello partecipativo di relazioni sindacali presente nell’accordo, confermano l’Italia come paese centrale e di grande importanza per il futuro della multinazionale piemontese”.