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Caporalato, Rete del Lavoro agricolo di qualità, a Macerata e Grosseto già operative le sezioni territoriali

4 Agosto 2019
in AGRICOLTURA E PESCA, Lavoro
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La Rete del lavoro agricolo di qualità comincia a prendere lentamente piede a livello territoriale. In un solo mese ne sono state costituite due: una a Macerata e una a Grosseto.

La prima, nata su impulso del prefetto Iolanda Rolli, vede tra i suoi compiti primari la promozione di modalità sperimentali di intermediazione fra domanda e offerta di lavoro nel settore agricolo, la realizzazione di funzionali ed efficienti forme di organizzazione del trasporto dei lavoratori, l’adozione di misure per contrastare la diffusione del lavoro sommerso e dell’evasione contributiva nel settore agricolo nel territorio maceratese. Attualmente è già operativa e dopo un incontro, svoltosi nei giorni scorsi, per definire il quadro delle aziende agricole presenti nella provincia e la quantità della forza lavoro dipendente con l’obiettivo di qualificare le migliori realtà agricole del territorio e scoraggiare episodi di sfruttamento e mancato rispetto delle leggi del settore, è stato già fissato un nuovo appuntamento al 23 Settembre. All’ordine del giorno della riunione ci sarà la promozione del valore dell’iscrizione alla Rete del lavoro agricolo di qualità da parte delle aziende locali e l’intensificazione della lotta al lavoro nero e allo sfruttamento della manodopera.

A fine luglio è stata, invece, costituita la Rete territoriale a Grosseto. Attraverso la sezione locale, istituita presso la Prefettura di Grosseto tra INPS, Fai-Flai-Uila, Inail e associazioni datoriali di categoria, le imprese agricole in regola con i contratti e le leggi del lavoro potranno registrarsi e cercare manodopera in maniera trasparente. L’impegno delle parti è quello di istituire da settembre un tavolo permanente in Prefettura per studiare, programmare e mettere in campo misure atte a diffondere il concetto di legalità e di filiera di qualità nella produzione agricola della Maremma.

“Questo primo e fondamentale passo per l’attuazione anche in Toscana della Legge 199, fortemente voluta dal Sindacato, va nella direzione di garantire un lavoro più equo ai braccianti, contrastare fenomeni distorsivi e premiare le imprese virtuose, dando di conseguenza maggior valore ai prodotti che quotidianamente arrivano sulle nostre tavole” ha dichiarato in quell’occasione Guido Majrone, reggente della Uila Territori Toscani. Molto soddisfatto anche Federico Capponi, segretario della Uila di Grosseto che ha sottolineato come “il percorso si inserisce nella cornice del Distretto rurale della Toscana del Sud e del Polo agroalimentare di Rispescia, ed è solo l’inizio di un lungo cammino che, anche grazie al pragmatismo del Prefetto Cinzia Maria Torraco, ci vedrà in campo con iniziative mirate a incentivare l’iscrizione delle aziende alla Rete e a contrastare le cooperative senza terra. La Maremma è da sempre terra ad alta vocazione agricola ed il fatto che proprio da qui si cominci a dare gambe alla Legge n. 199/2016, ci dà una grande responsabilità”.

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