Caporalato
A Trapani il primo sportello per il collocamento in agricoltura
Uno sportello per il collocamento e contro l’illegalità in agricoltura in provincia di Trapani avrà sede al centro per l’impiego di Castelvetrano in attuazione della legge 199 e del Protocollo “Cura-Legalità-Uscita dal ghetto” sottoscritto nel 2016, finalizzata a combattere l’intermediazione illecita di manodopera in agricoltura.
Il protocollo per la sua costituzione è stato firmato stamattina in prefettura dai segretari generali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil di Trapani Giacometta Giacalone, Massimo Santoro e Tommaso Macaddino, dai segretari di Cgil, Cisl e Uil Trapani Filippo Cutrona, Mimmo Milazzo ed Eugenio Tumbarello insieme ai rappresentati dell’Ufficio provinciale per il lavoro, di Agrinsieme e del comune di Campobello di Mazara.
“Un traguardo importante – affermano in una nota congiunta i tre segretari di categoria – per dare ai lavoratori del settore agricolo strumenti concreti per combattere l’illegalità e lo sfruttamento di chi è impiegato nei campi. Tra gli obiettivi del protocollo vi è infatti quello di fornire alle aziende e ai lavoratori che accedono allo sportello, tramite convenzioni concluse con l’ente bilaterale provinciale e con cooperative, servizi accessori, quali il trasporto sul luogo di lavoro e l’accesso ai bandi per l’ospitalità dei lavoranti migranti. Oggi abbiamo dimostrato che è possibile cambiare il mercato del lavoro tramite un modelle trasparente e partecipato dalle parti sociali, che offra una concreta e valida alternativa al caporalato”.
Soddisfatto il segretario generale della Uila Stefano Mantegazza, che ha dichiarato: “L’apertura dello sportello per il collocamento e contro l’illegalità in agricoltura in provincia di Trapani è il primo esempio in Italia di attuazione congiunta della legge 199 e del Protocollo ‘Cura-Legalità-Uscita dal ghetto’ sottoscritto nel 2016, finalizzata a combattere concretamente l’intermediazione illecita di manodopera in agricoltura. Ci auguriamo che la ‘buona pratica’ avviata a Trapani possa essere condivisa da tutte le associazioni agricole ed estesa ad altre realtà e, soprattutto, possa indicare al governo e alle istituzioni interessate la strada giusta da percorrere per far decollare finalmente la rete del lavoro agricolo”.