VOUCHER
Dopo 3 giorni di presidio, i sindacati tornano ancora in piazza
Dopo tre giorni di presidio davanti a Montecitorio, continua la mobilitazione di Fai, Flai e Uila contro i voucher. I sindacati torneranno in piazza martedì 31 luglio a Roma, per chiedere al Parlamento di respingere gli emendamenti alla normativa vigente che cancellerebbero i diritti contrattuali, assistenziali e previdenziali di decine di migliaia di lavoratori, mettendo anche a rischio la sicurezza sul lavoro nel comparto agricolo.
Mentre era in corso la discussione nelle commissioni competenti sugli emendamenti al Decreto Dignità, dal 24 al 26 Luglio i lavoratori, provenienti da tutta Italia, hanno manifestato insieme ai segretari generali Onofrio Rota (Fai-Cisl), Ivana Galli (Flai-Cgil) e Stefano Mantegazza (Uila-Uil) per chiedere al parlamento di respingere il tentativo di stravolgere la legge n. 96 del 2017 che regolamenta i voucher nel settore agricolo e che ha disciplinato in modo più trasparente l’uso di questo strumento.
In particolare, i sindacati hanno espresso preoccupazione per l’ipotesi di estendere da 3 a 10 giorni il termine di utilizzo del voucher dopo la comunicazione all’Inps e, soprattutto, per la possibilità di spalmare in questo arco di tempo le 4 ore di lavoro che oggi la legge prevede come minimo giornaliero. “Con questo espediente”, denunciano Fai-Flai-Uila, “di fatto le aziende che vogliono utilizzare lavoro nero, saranno facilitate a farlo grazie alla fittizia copertura di un voucher da mostrare in qualsiasi momento in caso di ispezione. Inoltre, desta preoccupazione l’ipotesi di portare da 2.500 a 5.000 l’importo massimo in voucher per ogni lavoratore. I voucher così rivisti porterebbero di fatto a una cancellazione del contratto di lavoro con conseguenze negative sui diritti come previdenza, su pensione malattia, maternità e accesso alla disoccupazione agricola” insistono Fai-Flai-Uila.
Durante il presidio, i rappresentanti sindacali hanno incontrato il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Del Rio e sono stati ricevuti da Andrea Giaccone, presidente della commissione lavoro della Camera dei deputati e da Nunzia Catalfo, presidente della commissione lavoro del Senato, ai quali hanno illustrato i dati sul mercato del lavoro agricolo e sull’andamento dell’uso dei voucher negli anni passati spiegando le ragioni della loro contrarierà all’ampliamento del loro uso. I sindacati agricoli hanno inoltre scritto una lettera al Presidente della Camera Roberto Fico affinché possa intervenire. “Il lavoro stagionale” spiegano i Segretari Rota, Galli e Mantegazza “è una caratteristica strutturale del settore agricolo e quindi non deve essere considerato lavoro occasionale. I lavoratori stagionali in agricoltura hanno un contratto che ne disciplina diritti, salario, orario di lavoro e possono essere assunti per il tempo necessario alle stagioni di raccolta, anche per una sola giornata di lavoro. Pertanto il CCNL degli operari agricoli e florovivaisti e i CPL, contratti provinciali di lavoro, offrono tutti gli strumenti necessari anche per venire incontro alle esigenze di flessibilità delle aziende.
Pagare gli operai agricoli a tempo determinato con i voucher vuol dire destrutturare il lavoro agricolo e di fatto cancellare il contratto di lavoro e il suo valore, nonché garantire una facile e pronta copertura a chi vuole continuare a pagare il lavoro nero, problema che purtroppo già affligge il settore”.
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