TERREMOTO
Amatrice, grazie alla Uila ricostruita la sede Avis
Con una partecipata cerimonia, si è svolta ad Amatrice l’inaugurazione ufficiale della nuova sede Avis, associazione italiana volontari sangue, realizzata grazie ad una raccolta fondi della Uila. All’evento hanno partecipato il ministro dell’agricoltura e del turismo Gian Marco Centinaio, l’assessore all’agricoltura del Lazio Enrica Onorati, il segretario generale Uil Lazio Alberto Civica, il presidente dell’Avis di Amatrice Francesco di Marco e il sindaco di Amatrice Filippo Palombini.
Situata in Piazza del donatore, la sede Avis di Amatrice è stata realizzata grazie al percorso di solidarietà che la Uila ha messo in moto il giorno dopo la forte scossa di terremoto del 24 agosto 2016, che ha quasi completamente distrutto Amatrice e altri comuni della zona. Un percorso che ha permesso al sindacato, tramite le sue donne e i suoi uomini, i quadri, i dirigenti e le strutture a livello nazionale, di raccogliere su tutto il territorio nazionale oltre 50mila euro. “Siamo particolarmente orgogliosi di aver contribuito alla costruzione della nuova sede Avis di Amatrice. Lo abbiamo fatto anche ricordando una frase pronunciata da Sandro Pertini, dopo il terremoto dell’Irpinia nel 1980: “Il modo migliore di ricordare i morti è quello di pensare ai vivi”. Quando accadono queste disgrazie, infatti, il primo pensiero è alle vittime del terremoto e alla sofferenza che crolli e distruzione hanno portato a tante persone; poi il sentimento successivo è quello della necessità di ricominciare, necessità di realizzare atti concreti per consentire alle zone colpite di tornare a vivere. Il nostro investimento va in questa direzione” ha detto il segretario generale Uila Stefano Mantegazza, dopo aver depositato un mazzo di fiori al monumento dedicato alle vittime del sisma.
“In questo momento la tragedia di Genova assorbe tutta la nostra attenzione, ha detto il segretario generale della Uil Lazio, Alberto Civica. Ma non dobbiamo dimenticare Amatrice. Una tragedia non deve cancellare l’altra. Genova, nella sua drammaticità non può far dimenticare cosa è successo qui, né le difficoltà pratiche e burocratiche che i cittadini sono stati e sono costretti ancora a vivere. Il governo trovi gli strumenti necessari per rilanciare il territorio e l’economia di Amatrice».
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