ROLLI
Conclusa vertenza per 1000 lavoratori. Accordo è pietra miliare
di Pietro Pellegrini
Sì è conclusa nella tarda serata di venerdì la difficile vertenza Rolli, che da mesi interessava i circa 1000 lavoratori fissi e stagionali dello stabilimento di Roseto degli Abruzzi. La Rolli, società che produce vegetali surgelati e piatti pronti con due stabilimenti, uno a Roseto ed uno a Parma, aveva annunciato tempo fa l’intenzione di cedere in affitto lo stabilimento abruzzese alla società agricola Salpa, con la conseguente applicazione a tutti i dipendenti occupati nello stabilimento del contratto collettivo nazionale degli operai agricoli e florovivaisti, in ragione della natura agricola della società Salpa.
Questo passaggio avrebbe comportato una diminuzione delle condizioni economiche e normative ed, in general,e delle tutele oggi applicate ai dipendenti di Rolli, che beneficiano del contratto collettivo nazionale dell’industria alimentare.
Fortissima sin da subito l’opposizione delle organizzazioni sindacali, che hanno condotto una strenue battaglia per il mantenimento, in favore dei lavoratori interessati dal trasferimento, degli attuali livelli normativi e retributivi.All’esito di lunghi mesi di trattativa e confronto tra sindacati e azienda, lo sforzo congiunto delle organizzazioni sindacali ha consentito di raggiungere una soluzione di compromesso: a tutti i lavoratori coinvolti continuerà ad essere applicato il Ccnl dell’industria alimentare, pur se inquadrati in agricoltura dal punto di vista assistenziale e previdenziale. Particolare attenzione è stata prestata anche alla tutela dei moltissimi lavoratori stagionali tradizionali, ai quali sono stati assicurati il riconoscimento del diritto di precedenza già maturato alle dipendenze di Rolli e le tutele economiche e contrattuali.
L’accordo rappresenta una pietra miliare nel panorama degli accordi sindacali che hanno risolto situazioni analoghe: i sindacati hanno infatti ottenuto degli importanti soluzioni tecniche rispetto alle situazioni di maggior impatto derivanti dall’inquadramento agricolo.
Punto di forza dell’accordo è l’aver previsto l’attivazione di un percorso con gli istituti di credito ed i soggetti istituzionali che consenta ai lavoratori di percepire un’anticipazione del 50% del trattamento di disoccupazione agricola spettante, soluzione che consentirà di coprire il primo anno di passaggio al settore agricolo.
Non solo. È stato altresì previsto un meccanismo di salvaguardia per il caso di crisi aziendale, che consentirà attraverso un esame congiunto con le Rsu, di assicurare una protezione analoga a quella di cui i dipendenti avrebbero eventualmente beneficiato se avessero avuto accesso alla Cassa integrazione guadagni straordinaria (non prevista per il settore agricolo). Come estrema ratio è stata inoltre prevista la possibilità di retrocessione del ramo di affitto.
Altro punto qualificante è quello che riguarda le relazioni industriali, laddove si prevede una intensificazione e maggior strutturazione delle stesse, attraverso percorsi di confronto costante tra la Rsu ed il responsabile delle relazioni sindacali che sarà designato.