INPS-CONFINDUSTRIA
Rappresentanza: alle imprese il primo passo
Censimento mensile per le aziende iscritte a Confindustria
È partito il censimento per raccogliere i dati sulla rappresentanza delle organizzazioni sindacali ai fini della contrattazione collettiva nazionale di lavoro. Secondo le istruzioni operative fornite dall’Inps nella circolare 76/15, l’obbligo di comunicare mensilmente il numero dei lavoratori iscritti ai sindacati presenti in azienda, spetterà solo a quelle imprese iscritte a Confindustria, che applicano uno dei Ccnl sottoscritti con Cgil, Cisl e Uil e che hanno dipendenti iscritti a una delle sigle sindacali.
Per poter misurare il dato associativo dei sindacati, le imprese iscritte a Confindustria dovranno preregistrarsi accedendo ad una apposita applicazione già disponibile sul loro cassetto previdenziale. La circolare dell’Inps che spiega gli adempimenti a carico delle imprese, indispensabili per far decollare le nuove regole sulla rappresentanza è su questo punto assolutamente chiara.
Sul tema quindi il primo passo tocca alle imprese, o meglio a Confindustria, perché sarà proprio l’Associazione degli industriali a dovere per prima “esibire” la propria rappresentatività.
Certo, si tratterà di un “campione non esaustivo”, infatti non tutte le aziende associate decideranno obbligatoriamente di partecipare al “gioco della rappresentanza” ma sarà interessante capire sia pure a spanne quante delle 58 mila aziende, che applicano il contratto che Federalimentare stipula con Fai, Flai e Uila, siano, per esempio, associate al sistema confindustriale.
Interessante non solo ai fini statistici ma anche per rapportare i dati della rappresentatività del sindacato a quelli delle imprese.
Conclusa la preregistrazione e ricevuto un codice autorizzativo, le imprese invieranno i dati delle deleghe sindacali relative a ciascun ambito di applicazione del contratto nazionale, a favore delle organizzazioni sindacali di categoria.
Il numero delle deleghe verrà acquisito dall’Inps, che provvederà ad aggregare per ciascun contratto nazionale (ne ha catalogati 66) il dato relativo al numero di deleghe che conferite a ciascun sindacato di categoria (sono124 le sigle sindacali firmatarie del Testo Unico sulla Rappresentanza del 10 gennaio 2014).
A questo proposito è importante segnalare che Fai, Flai e Uila hanno costituito unitariamente un’apposita struttura, già informatizzata, con il compito di monitorare i dati che arriveranno dall’Inps e quelli che arriveranno direttamente dalle aziende riferiti alle elezioni delle Rsu. Nessuno si è preoccupato finora di come gestire gli errori che dovessero fare le imprese al momento della compilazione degli uniemens i l’Inps al momento della lettura e della aggregazione dei dati. Ed errori ce ne saranno in percentuali a due cifre. Lo testimonia l’esperienza in essere sulla bilateralità di settore dove è necessario dedicare tempo e risorse solo per riconciliare i dati che arrivano dall’Inps.
Dulcis in fundo resta aperto il “nodo” del coinvolgimento del Cnel: ha il compito di raccogliere i dati relativi alle elezioni delle Rsu, e di ponderarli con quelli degli iscritti a ciascuna sigla (inviati dall’Inps). Ma complice la riforma costituzionale che prevede la sua abolizione, il Cnel da tempo non manda più segnali in proposito, e con il passare del tempo prende consistenza l’ipotesi di affidare anche questa ultima parte all’Inps.
Anche su questa opportunità il sindacato dovrebbe riflettere di più di quanto su questo tema ha fatto finora.
In un paese dove non sono molti quelli che ci vogliono bene, decidiamo con la dovuta ponderatezza a chi affidare la misurazione della nostra rappresentatività.