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Quattro mesi in più per andare in pensione

24 Marzo 2015
in PENSIONI
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PENSIONI
Quattro mesi in più per andare in pensione
Inps aggiorna i requisiti in base aspettativa media vita

La pensione si allontana di altri quattro mesi. Considerando l’aumento della speranza media di vita, l’Inps, in una circolare applicativa di un decreto del ministero dell’Economia, ha aggiornato i requisiti per andare in pensione nel triennio 2016-2018 determinando le condizioni per i trattamenti di vecchiaia e anticipati, totalizzazione e prestazioni da attività usuranti. E così aumentano ancora l’età e l’anzianità contributiva e per andare in pensione, dal primo gennaio 2016, occorrerà aspettare quattro mesi in più.

Gli uomini del settore pubblico e privato, così come gli autonomi, dovranno avere 66 anni e sette mesi (con almeno 20 anni di contributi) e non più 66 anni e tre mesi, per maturare il diritto alla pensione di vecchiaia. Lo stesso discorso si applicherà al le lavoratrici dipendenti del pubblico impiego. L’incremento sarà maggiore, invece, per le donne del settore privato, che nel 2016 andranno in pensione a 65 anni e sette mesi, mentre nel 2018 aspetteranno 66 anni e sette mesi (dagli attuali 63 anni e nove mesi). Le lavoratrici autonome passeranno da 64 anni e nove mesi a 66 anni e un mese dal primo gennaio 2016 (66 anni e sette mesi nel 2018).

Per chi lascerà il lavoro in anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia, dal 2016 il requisito minimo salirà a 41 anni e dieci mesi per le donne e a 42 anni e dieci mesi per gli uomini. I lavoratori il cui primo accredito contributivo decorre dal 1 Gennaio 1996 potranno accedere alla pensione anticipata anche con 63 anni e 7 mesi e almeno venti anni di contributi versati e con il requisito del cosiddetto importo soglia mensile. L’adeguamento dei requsiti alla speranza di vita trova applicazione anche nei confronti del personale delle forze armate, dell’arma dei carabinieri, della guardia di finanza, delle forze di polizia a ordinamento civile e dei vigili del fuoco.

Il prossimo aggiornamento scatterà nel 2019, attualmente la cadenza è triennale, ma dal 2019, dopo la riforma Fornero, diventerà biennale.

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