PESCA
Rinnovo Ccnl. Mammucari “Da parti sociali innovazioni importanti, ora tocca alla politica”
Incremento salariale del 6,1% sul quadriennio, istituzione del Fondo Sanitario integrativo Fis- Pesca , dedicato esclusivamente ai lavoratori della pesca, certificazione del lavoro notturno e permesso retribuito per 15 giorni a titolo di congedo matrimoniale.
Sono solo alcune delle novità contenute nel rinnovo del CCNL per gli addetti imbarcati su natanti esercenti la pesca marittima, sottoscritto da Fai-Flai-Uila Pesca e Federpesca.
“Nel rinnovare questo contratto siamo partiti dal valore del lavoro dei nostri pescatori, cercando di guardare a un futuro fatto non solo di divieti ma anche di opportunità. Chiediamo a Parlamento e Governo di fare altrettanto e trovare al più presto gli strumenti e le risorse utili per salvare e rilanciare la pesca e i pescatori italiani, un patrimonio sociale, economico e culturale che rischia di sparire” ha dichiarato la segretaria generale della Uila Pesca Enrica Mammucari ricordando che il contratto è valido per il quadriennio 2018-2021 e che interessa circa 20.000 addetti.
L’incremento salariale pattuito pari al 6,1%, sul quadriennio sarà distribuito in tre tranche: 3,1% dal 1.4.2019, 2% dal 1.1.2020, 1% dal 1.1.2021. Vengono inoltre rafforzate le tutele previdenziali con l’incremento del valore convenzionale ai fini Inps.
Fiore all’occhiello di questo rinnovo, è per la Uila Pesca, la nascita del Fondo sanitario dedicato esclusivamente ai lavoratori della pesca e ai loro familiari che sarà operativo a partire dal 1 giugno 2019 e per il quale le aziende verseranno un contributo di 10 euro mensili per ciascun addetto. “Una innovazione importante” spiega Mammucari “che è figlia delle buone relazioni sindacali e che rafforza il sistema di bilateralità già esistente nel settore da oltre 20 anni”.
Tante e significative le innovazioni introdotte che permetteranno di perseguire la strada di un ammodernamento complessivo del comparto anche sul piano dei diritti: la certificazione del lavoro notturno che consentirà di beneficiare del diritto alla pensione anticipata in un paese che non considera ancora i pescatori come dei lavoratori usurati; l’introduzione di un congedo retribuito di 15 giorni in caso di matrimonio; il diritto a veder garantite a bordo le abitudini alimentari dei lavoratori extracomunitari che rappresentano una risorsa preziosa per la pesca italiana. Importante anche la previsione di nuovi strumenti per favorire lo sviluppo della contrattazione territoriale di secondo livello e poter così rispondere meglio alle diverse specificità delle marinerie italiane e, in particolare, per poter applicare la detassazione del salario per obiettivi collegato alla produttività aziendale.
Sempre in materia di organizzazione del lavoro accanto al diritto di precedenza per nuove assunzioni, a garanzia di una maggiore stabilizzazione dei rapporti di lavoro, è stato prevista la prelazione nella riassunzione per i lavoratori sbarcati per malattia o infortunio.
“Con il rinnovo del Contratto nazionale per i lavoratori della pesca abbiamo lanciato un segnale forte e chiaro alla politica e alle istituzioni: le parti sociali, con grande senso di responsabilità e coraggio e, soprattutto, utilizzando lo strumento fondamentale della contrattazione nazionale, si sono impegnate per dare risposte concrete a problemi reali come salario, diritti, previdenza, welfare, organizzazione del lavoro, competitività e hanno saputo trovare, su tutti questi temi, soluzioni efficaci sia per i lavoratori che per le imprese” “Ora ci aspettiamo che al nostro impegno corrisponda un’altrettanta capacità del Governo di garantire parità di trattamento ai lavoratori della pesca, in particolare sul tema degli ammortizzatori sociali. Una esigenza tanto più forte, in previsione della futura ulteriore riduzione dello sforzo di pesca, con conseguente perdita di giornate di lavoro, prevista dalla normativa europea”.