PESCA
A Venice Expo i sindacati chiedono rilancio settore strategico per l’Italia
di Teresa Annunziata
“Le grandi opportunità della pesca, lavoro dignitoso, cibo di qualità e sostenibilità ambientale” è il titolo dell’iniziativa organizzata da Fai, Flai e Uila Pesca a Venice Expo, nell’ambito delle attività promozionali del MIPAAF a sostegno della settore. Un evento molto partecipato, a cui sono intervenuti, tra gli altri, il sottosegretario alla pesca Giuseppe Castiglione, i deputati Nicodemo Oliverio, Laura Venittelli e Gessica Rostellato, i rappresentanti delle associazioni datoriali e dell’Osservatorio Nazionale della pesca, e durante il quale i sindacati hanno rilanciato con forza e determinazione le loro proposte per il settore ittico. La qualità del cibo, la sostenibilità ambientale, la sicurezza alimentare devono viaggiare di pari passo con la qualità del lavoro svolto in tutta la filiera, tenendo conto della fatica, dei rischi, dei problemi che ogni giorno i nostri pescatori affrontano.
Nel nostro paese il comparto pesca impiega circa 30 mila addetti e il sistema della trasformazione del pesce fattura 2,2 miliardi di euro. In Italia è presente circa il 14% della flotta europea, con 12 mila imbarcazioni ma il settore, negli ultimi anni, è stato messo a dura prova dalla crisi, dall’impoverimento degli stock ittici, dal mancato ammodernamento delle imbarcazioni, dalla pesca illegale e dall’assenza di politiche specifiche. Troppo spesso, infatti, sia la politica europea sia le istituzioni nazionali e locali non tengono conto delle problematiche che affliggono il settore, dimenticando le specificità del mediterraneo e le esigenze delle singole marinerie e dei pescatori.
E proprio sugli aspetti sociali, legati ai problemi lavorativi dei pescatori, si sono incentrate le riflessioni e le richieste dei sindacati, espresse nella relazione introduttiva unitaria della segretaria generale Uilapesca Enrica Mammucari: “E’ necessario dotare il settore di ammortizzatori sociali stabili. Grazie all’impegno delle Organizzazioni sindacali, dal 2008 è stato riconosciuto, con la stipula di un accordo governativo, l’ammortizzatore in deroga. Adesso non basta più. Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, la pesca è l’attività lavorativa più pericolosa al mondo; in Italia, però, tale lavoro non è riconosciuto come usurante. I nostri pescatori non devono essere considerati figli di un Dio minore sia sul tema della sicurezza, sia sotto altri aspetti. L’Europa, le istituzioni nazionali e locali devono avere maggiore attenzione; bisogna rilanciare un comparto strategico per l’Italia”.
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(Foto di Teresa Annunziata)