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Per nido o babysitter, 600 euro al mese alle mamme lavoratrici

5 Febbraio 2016
in Lavoro
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LAVORO
Per nido o babysitter, 600 euro al mese alle mamme lavoratrici
Al via le domande per il bonus alternativo al congedo parentale

Prorogato il contributo economico per baby-sitting o asili nido. Anche per quest’anno le mamme lavoratrici, dipendenti e parasubordinate, pubbliche e private, potranno richiedere un contributo pari a 600 euro mensili, in alternativa al congedo parentale, per accedere ai servizi per l’infanzia previsti dalla riforma Fornero (art. 4, comma 24, lettera b), legge 28 giugno 2012, n. 92). La Legge di Stabilità 2016 (L. n. 208/2015) ha infatti stanziato le risorse, inizialmente previste per il triennio 2013-2015, per il servizio di baby-sitting o, in alternativa, per i servizi all’infanzia pubblici e privati accreditati (asili nido) anche per l’anno in corso. E’ attiva sul sito Inps la procedura con le istruzioni per l’erogazione del beneficio e la presentazione della domanda, che va presentata all’istituto esclusivamente in via telematica attraverso i Patronati o direttamente dal cittadino con Pin dispositivo, fino al 31 dicembre 2016 e salvo chiusura anticipata per esaurimento delle risorse (20 milioni di euro).

Il bonus si rivolge a tutte le lavoratrici con diritto al congedo parentale: dipendenti sia di amministrazioni pubbliche che di datori privati; autonome iscritte alla gestione separata Inps, incluse le professioniste senza cassa e con partita Iva. Anche le altre lavoratrici autonome (coltivatrici dirette, mezzadre e colone, artigiani, commercianti) potranno usufruire del contributo, ma per presentare la domanda bisognerà attendere un apposito decreto interministeriale. Le beneficiarie al termine del periodo di congedo obbligatorio di maternità ed entro gli 11 mesi successivi, potranno scambiare il periodo di astensione facoltativa dal lavoro (6 mesi fruibili entro il dodicesimo anno di età del bambino) con il bonus. Sono ammesse anche le lavoratrici che abbiano già usufruito in parte del congedo parentale, ma in tal caso il contributo spetta per un numero di mesi pari ai mesi di congedo residui. Per le assunte a part-time l’entità del contributo è riproporzionata.

L’importo massimo del contributo è di 600,00 euro mensili per un periodo non superiore a 6 mesi per le lavoratrici dipendenti e 3 mesi per le parasubordinate. È possibile accedere al voucher anche per più figli (presentando una domanda per ciascuno), purché ricorrano per ciascun figlio i requisiti. E’ prevista anche la possibilità per la madre di rinunciare al bonus in un secondo momento e fruire così del congedo parentale. I servizi di baby-sitting saranno acquistabili tramite il “buono lavoro” per prestazioni di lavoro accessorio; il bonus per i servizi pubblici o privati accreditati per l’infanzia sarà invece attuato direttamente dai servizi accreditati che otterranno dall’Inps il pagamento diretto. In questo secondo caso, quindi, la lavoratrice dovrà prima provvedere all’iscrizione del minore esclusivamente presso una delle strutture aderenti alla sperimentazione, presenti sul sito internet dell’Inps.

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