PANIFICAZIONE
Più salario e welfare nel contratto veneto
di Nicola Storti
È stato rinnovato il contratto integrativo regionale per oltre 11mila 600 lavoratrici e lavoratori delle imprese artigiane dell’alimentazione e panificazione del Veneto. Panettieri, pasticceri, commessi al banco, fattorini, autisti, operai e impiegati delle aziende artigiane del settore, dopo tre anni di confronto tra organizzazioni sindacali e imprenditoriali hanno finalmente raggiunto un importante obiettivo.
È un buon accordo che punta all’unificazione contrattuale del settore alimentare con quello della panificazione, sia sul versante dei contributi da versare all’Ente bilaterale artigiano del Veneto (Ebav), sia sul versante degli aumenti economici e delle prestazioni assistenziali.
A dimostrazione che il settore alimentare gode di una salute migliore di altri, il contratto prevede anche aumenti salariali e più welfare.
Nel settore alimentare, oltre a una quota “una tantum” di 135 €, è previsto un aumento economico mensile di 37 € al 5° livello (da novembre 2015), per arrivare a 50 € al novembre 2017.
Per il settore panificazione, sono previste quote “una tantum” di 60 € per il livello A3 e di 35 € per quello B3, e aumenti di 20 €, dal prossimo novembre, per l’A3, per arrivare a 26 € al novembre 2017, e di 10 € dal prossimo novembre per il B3, per arrivare al novembre 2017 a 14 €.
L’accordo prevede, inoltre, la costituzione di un Osservatorio Regionale, per verificare il livello occupazionale, lo sviluppo delle imprese e l’idoneità delle prestazioni fornite da Ebav, formazione e aggiornamento professionale finanziati da appositi fondi di categoria, assieme alla formazione in materia di sicurezza, l’avvio ormai a regime del fondo integrativo sanitario “SANI.IN.VENETO”, la costituzione di una banca ore per la gestione di brevi periodi di minor attività produttiva, fermo restando l’istituto della flessibilità. Vengono anche istituite nuove prestazioni assistenziali, per favorire e sostenere l’iscrizione ai fondi di previdenza complementare e dare sostegno alle famiglie con genitori di età superiore a 80 anni.