GIORNO PER GIORNO
No al lavoro nero all’Expo
Si avvicina l’inaugurazione dell’Expo 2015.
Fra un mese esatto, l’esposizione universale aprirà i battenti e l’Italia sarà, nel bene e nel male, sotto i riflettori di tutto il mondo.
Al di là delle grandi riunioni e delle passerelle di ministri e personaggi famosi, siamo preoccupati che il grande assente al banchetto del tavolo di Expo sia proprio il lavoro. Tanto quello regolare quanto quello irregolare.
E preoccupano anche le cifre dei giovani che parteciperanno come volontari alla manifestazione : quasi 16 mila richieste di partecipazione sono arrivate per 7500 posti disponibili, più altre 1300 per mille posti nel padiglione europeo. Ragazzi che hanno in media 27 anni di cui il 62% sono studenti e il 40 è laureato e che, secondo le notizie di stampa, copriranno periodi di servizio di 15 giorni l’uno, non consecutivi, con turni di 5 ore e mezzo.
Il messaggio che sta passando è che si tratterà di una bella esperienza, formativa e che, probabilmente, farà curriculum.
La verità è che si tratta di lavoro non retribuito. Noi non condividiamo la scelta di far lavorare gratis dei giovani perché il lavoro, di qualunque mansione si tratti, deve dare diritto ad una giusta remunerazione altrimenti si avallano comportamenti irregolari e, implicitamente, se ne ammette la liceità.
E questo sarebbe un neo sul semestre che porterà nel nostro paese milioni di visitatori da tutto il mondo.
La strada del lavoro nero va sbarrata anche in questo modo e ad Expo dobbiamo presentare un Made in Italy degno di questo nome per tutte le attività produttive.