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Naspi, Ape sociale, genitorialità: 200 mila firme per far bene al paese ​

17 Maggio 2017
in CANTIERE UILA
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Iniziativa Uila
Naspi, Ape sociale, genitorialità: 200 mila firme per far bene al paese ​

La Uila avvierà una raccolta firme su tutto il territorio nazionale per presentare due proposte di legge di iniziativa popolare in materia di sostegno al reddito per chi perde il lavoro e per favorire la genitorialità. Lo ha deciso l’esecutivo nazionale dell’organizzazione riunito a Roma il 16 maggio.

“Con la nostra iniziativa” ha dichiarato il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza “vogliamo rendere giustizia alle persone che, oltre a perdere il lavoro, sono state beffate dalle scelte sbagliate e inique del governo e, al contempo, intendiamo dare corpo con proposte concrete all’esigenza di sostenere la genitorialità che molti professano solo a parole”. 

La prima proposta mira a modificare alcune norme in materia di Naspi e Ape sociale. Riguardo la Naspi si vuole correggere due gravi penalizzazioni introdotte con i decreti attuati del Jobs Act: la riduzione dell’assegno di disoccupazione dopo i primi tre mesi e il tetto alla contribuzione figurativa, fissato in 1.820 euro lordi mensili, che ha pesanti ricadute per chi ha una retribuzione superiore. Per quanto riguarda l’Ape sociale, l’obiettivo è di ridurre, da 30 a 20 anni, il minimo contributivo per accedervi e, soprattutto di estendere la possibilità di usufruirne anche ai lavoratori stagionali, agli operai agricoli e agli operatori della pesca che ne sono stati esclusi.

La seconda proposta riguarda il sostegno alla genitorialità, all’occupazione femminile e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per madri e padri. La Uila propone di riconoscere alle lavoratrici un’indennità pari al 100% della retribuzione per tutto il periodo di congedo di maternità obbligatorio e, al termine del congedo, la possibilità di lavorare part-time, fino al compimento del primo anno di età del bambino, usufruendo di un’integrazione salariale al 100% a carico dell’Inps. Si chiedono, inoltre, 30 giorni di permesso, retribuiti al 100%, per il padre, da usufruire nei primi mesi di vita del bambino e la possibilità, per entrambi i genitori, di utilizzare il congedo parentale, incrementando la retribuzione dal 30 al 50%.

“Le nostre proposte di legge” ha aggiunto Mantegazza “rappresentano una chiara scelta di campo, cui auspichiamo la politica dia la giusta attenzione, per costruire un paese più giusto e solidale, capace al contempo di riconoscere appieno il valore sociale del lavoro e della genitorialità”.

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