GIORNO PER GIORNO
NASpI: ancora problemi, Boeri garantisca applicazione uniforme
di Eleonora Tomba
La NASpI è partita da oltre cinque mesi ma l’INPS brancola ancora nel buio. A farne le spese, ancora una volta, i disoccupati.
Non è stato risolto l’enorme problema dei lavoratori stagionali cd. stabili, centinaia di migliaia di persone che si ritrovano con un’indennità più breve (tre mesi soltanto per chi lavora sei mesi all’anno) e di entità minore rispetto alla vecchia ASpI, ma anche con minori versamenti previdenziali. Con il decreto di riforma della cassa integrazione (n. 148/2015) il Governo ha cercato di tappare questo buco per gli stagionali del turismo e del settore termale – peraltro creando una ingiustificata disuguaglianza rispetto ai lavoratori del settore alimentare, afflitti dallo stesso problema – salvaguardando l’integrazione salariale, per il solo anno 2015.
Oltre a questo, ogni ufficio INPS calcola in modo diverso la disoccupazione spettante e interpreta le regole per l’annullamento di periodi che hanno già dato luogo a disoccupazione a modo proprio, creando ritardi nella concessione dei trattamenti e disparità tra gli aventi diritto.
Colpa, forse, delle circolari con le istruzioni operative, difficili da comprendere anche per gli addetti ai lavori. O forse della mancanza di un programma di calcolo unico per tutte le sedi: in ogni caso, mentre il presidente Boeri è impegnato a far polemica sui giornali con le associazioni di rappresentanza, le sedi territoriali dell’Istituto che lui dirige sembrano delle schegge impazzite.
Se sotto la sua dirigenza deve avvenire un vero cambiamento dell’INPS, che cominci col semplificare il sistema garantendo ai lavoratori certezza del diritto ed esigibilità e omogeneità delle prestazioni.
Un welfare pubblico che funziona davvero sarebbe già una grande rivoluzione!