TFR
Dal 3 Aprile possibile chiedere tfr in busta paga
Mantegazza (Uila) “Dannoso per i lavoratori, da utilizzare solo se necessario”
Arriva il Tfr in busta paga. Da domani, venerdì 3 aprile, entra in vigore il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 19 marzo, che prevede la possibilità di chiedere la corresponsione del Trattamento di fine rapporto maturato mensilmente in busta paga. Nel frattempo Ministero del lavoro, Inps e Abi hanno firmato una convenzione che permetterà alle pmi di accedere a finanziamenti agevolati per farsi anticipare la liquidità necessaria a versare il Tfr ai lavoratori che ne faranno richiesta.
L’aspetto che va ricordato è che si tratta di una norma sperimentale, i cui effetti economici saranno valutati a posteriori dal governo, ma soprattutto opzionale: qualsiasi lavoratore potrà farne richiesta in qualunque momento, salvo poi non poter ritornare sulla decisione fino al 30 giugno 2018.
“Utilizzare questa “opportunità” offerta dalla normativa è a nostro parere dannoso per il lavoratore sia da un punto di vista fiscale immediato, sia da un punto di vista futuro se si sta pensando di costruirsi una pensione” ha commentato Stefano Mantegazza, segretario generale Uila-Uil. “A livello immediato, infatti, l’anticipo sarà subito soggetto a tassazione e, in quanto considerato componente aggiuntiva della retribuzione, sarà dunque assoggettato a tassazione ordinaria e non agevolata. Per quanto riguarda la previdenza integrativa, al danno si aggiunge danno: il lavoratore che abbia fatto richiesta del Tfr in busta paga, perderà una parte importante della pensione integrativa futura. E’ per questo che siamo convinti che tale “chiamiamola opportunità” vada utilizzata solo nei casi di assoluta necessità”.