MONDELEZ
Ridotti gli esuberi ma manca strategia di crescita in Italia
di Giuliano Mino Grossi
Ridotti a 17 gli esuberi per il gruppo Mondelez. Dopo aver annunciato, lo scorso mese di Marzo, un processo di riorganizzazione internazionale del Gruppo, che prevedeva una riduzione del personale attorno alle 30 unità, si è giunti lo scorso 22 Giugno ad un’intesa che ha limitato gli effetti negativi sui lavoratori, riducendo a 17 gli esuberi. Riduzione che riguarderà però soltanto i lavoratori pensionabili o e gli esuberi di natura volontaria.
Un risultato al quale si è giunti grazie alla qualità delle relazioni sindacali presenti da tempo nel Gruppo Mondelez Italia (ex Kraft Foods) e ad un confronto costante nei mesi tra FAI, FLAI e UILA e le RSU con la Direzione Aziendale in Assolombarda, volto ad ottenere l’impegno reciproco di evitare tensioni sociali e sindacali.
L’intesa raggiunta prevede un incremento del sostegno economico, ottenuto in un processo simile lo scorso anno, per i lavoratori che matureranno i requisiti per il pensionamento nel corso del periodo di permanenza della NASPI (Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego): 750€ netti mensili fino al 2° livello compreso, 900€ per il 1° livello e quadri per i primi 12 mesi di permanenza in NASPI, 850€ fino al 2° livello compreso e 1000€ sempre mensili e netti per il 1°livello e quadri per i successivi mesi di permanenza in NASPI. Si tratta di valori economici che rispetto ai precedenti accordi di mobilità superano il carattere fortemente decrescente della NASPI nei 24 mesi di possibile erogazione.
Sono stati inoltre previsti 40.000€, a titolo di incentivazione all’esodo, per quei lavoratori che non sono interessati a percorsi verso il pensionamento, ma che volontariamente intendono uscire dall’azienda e comunque collocarsi in mobilità. Complessivamente il carattere volontario delle uscite, i risultati economici di accompagnamento e le relazioni sindacali ci fanno esprimere come delegazione sindacale un giudizio positivo.
Tuttavia il giudizio resta negativo sulle ragioni internazionali delle scelte di riorganizzazione della multinazionale, finalizzate alla “concentrazione presso strutture internazionali del Gruppo e di esternalizzazione di attività amministrative di contenuto operativo e transnazionale afferenti ad alcune aree dell’azienda”. Riteniamo, infatti, che a fronte di scelte di efficienza organizzativa non corrispondano nel nostro paese processi importanti di crescita di Mondelez attraverso acquisizioni e politiche industriali di sviluppo.