MAZARA DEL VALLO
Al via il progetto “la sicurezza nelle nostre reti”
Una sinergia tra Uilapesca e Ital-Uil e con l’Inail
di Teresa Annunziata
Prime fasi del progetto “la sicurezza nelle nostre reti” ideato dalla Uila Pesca in collaborazione con l’Ital-Uil e il coinvolgimento del Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro ed Ambientale dell’Inail, diretto dal dottor Sergio Iavicoli.
Siamo al primo step della realizzazione dello studio pilota a Mazara del Vallo per approfondire direttamente sui pescherecci e con i lavoratori gli aspetti ergonomici connessi con gli sforzi fisici e le posture incongrue ed i possibili miglioramenti, che entrerà nella piena operatività a settembre.
Il 4 e 5 agosto, infatti, l’équipe del dottor Draicchio, Responsabile del Laboratorio Ergonomia e Fisiologia del Dipartimento Ricerca Inail, Elio Munafò della Consulta medico legale Ital-Uil, Piero Bombardieri dell’Ital-Uil, accompagnati da Tommaso Macaddino, segretario nazionale Uila Pesca, hanno effettuato dei sopralluoghi tecnici preparatori alle realizzazione dello studio con strumenti di misurazione a bordo dei pescherecci, incontrando anche il Comandante della Capitaneria di Porto per spiegare le fasi dello studio e intervistando i pescatori per approfondire un particolare tipo di pesca praticata nella marineria di Mazara del Vallo e sulla quale si svilupperà l’indagine: la pesca da banco.
Quest’ultima è un tipo di pesca a strascico che consiste nel calare le reti a 100 passi di profondità, quindi su fondali marini bassi dove sono presenti “banchi di alghe” in cui è possibile trovare triglie, calamari, dentici, seppie, polipi, etc.. Le reti vengono calate in mare e vi restano per 50 minuti; in questo breve lasso di tempo i pescatori devono scartare il pesce, conservarlo e ripetere di nuovo tutto il processo. Di solito le navi che praticano questo tipo di pesca a Mazara Del Vallo sono in mare per circa 30/35 giorni e, quindi, da tutto ciò si deducono gli evidenti sforzi fisici e psichici a cui sono sottoposti i pescatori nonché la difficile condizione di stare in mare per un lungo periodo.
Inoltre, sempre nell’ambito del progetto, sono stati programmati incontri nelle marinerie d’Italia in cui ci sarà una fase di ascolto attivo con i pescatori e si effettueranno agli stessi delle visite mediche.
“Un progetto ambizioso sul tema della salute e sicurezza nel lavoro, come punto da dove ripartire per mettere in sicurezza la pesca e i nostri pescatori” – ha dichiarato Enrica Mammucari, segretaria generale della Uila Pesca. “Bisogna ridare al comparto pesca la centralità che merita valorizzando il lavoro, tutelando il reddito dei pescatori, realizzando un sistema di ammortizzatori sociali stabili e promuovendo una sana cultura della prevenzione attraverso la creazione di buone prassi in tema di salute e sicurezza nel settore”.