LICENZIAMENTO
Se tardivo può essere ritorsione
Il licenziamento disciplinare intimato tardivamente dal datore di lavoro non soltanto è illegittimo, perché non tempestivo, ma può essere indice di un atteggiamento ritorsivo, che ha come conseguenza la dichiarazione di nullità. È quanto ha stabilito il Tribunale di Milano (sent. del 1° luglio 2016) dichiarando nullo, appunto, un licenziamento in un’azienda con meno di 15 dipendenti collegato a una contestazione disciplinare per “gravi comportamenti” notificata più di un anno prima. Il lavoratore aveva contestato al licenziamento la natura ritorsiva derivante, secondo lui, dalle sue ripetute richieste di aumento retributivo e aveva chiesto l’applicazione della tutela reale prevista per il licenziamento discriminatorio (risarcimento e reintegra nel posto di lavoro invece del solo risarcimento, dovuto per il caso di licenziamento illegittimo sotto i 15 dipendenti). Il Tribunale ha accolto il ricorso del lavoratore perché il fatto che il datore abbia atteso tanto tempo per comminare la sanzione, senza motivare validamente il ritardo, è in contrasto con i principi previsti dall’art. 7 dello Statuto dei Lavoratori e rappresenta una violazione delle regola di buona fede e correttezza.