LICENZIAMENTO
Illegittimo per aver criticato l’azienda
Le critiche all’azienda sono legittime, anche se espressi con toni duri, se i fatti corrispondo al vero e purché rimangano nell’ambito della correttezza e della civiltà.
È quanto ha deciso la Corte di Cassazione con la sentenza n. 996/2017, dichiarando illegittimo il licenziamento di una dipendente accusata di diffamazione. Nel caso di specie la lavoratrice aveva indirizzato una lettera alla Procura della Repubblica e al Ministero del Lavoro per denunciare il comportamento, a suo dire, truffaldino dell’azienda che, nonostante fosse in costante crescita, aveva fatto ricorso a periodi di cassa straordinaria e alla procedura di mobilità. L’azienda aveva, quindi, aperto un procedimento disciplinare nei confronti della dipendente, terminato con il licenziamento per comportamento diffamatorio.
La Cassazione, nel respingere il licenziamento, ha precisato che il dipendente ha diritto di critica verso l’azienda, e di esprimere per questo le proprie opinioni e la propria interpretazione dei fatti, purché quanto esposto risponda al vero e non siano utilizzate forme che vadano al di là dei principi di civiltà e correttezza.