LAVORO
Mantegazza, Decreto dignità chiarisca sugli stagionali. No al ritorno dei voucher
Non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ma approderà in aula il 24 Luglio per la discussione e la votazione il decreto Dignità, che da alcuni giorni sta facendo tanto discutere e il cui testo sta sollevando numerosi dubbi interpretativi. In particolare restano da chiarire alcuni punti come la parificazione tra contratti di somministrazione e contratti a termine, il problema della causalità e dei contratti stagionali. “Siamo favorevoli ad uniformare la normativa del contratto di somministrazione con quella del contratto a tempo determinato perché potrà arginare la degenerazione dell’uso che si è fatto di questo strumento, che offre pochi elementi di difesa per i lavoratori, troppo spesso utilizzati come usa e getta” ha detto il segretario generale Uila Stefano Mantegazza concludendo i lavori del Consiglio Nazionale, a Roma. “Apprezziamo il tentativo di mettere un freno alle delocalizzazioni, mentre ci preoccupa la nuova disciplina del contratto a tempo determinato. I segnali che abbiamo da parte delle aziende, infatti,” ha spiegato Mantegazza “ci fanno temere che la maggior parte dei nuovi contratti a termine non andrà oltre la soglia dei dodici mesi “acausali” e che le aziende, trovandosi prive della flessibilità dell’impiego, saranno portate ad adottare politiche di maggiore turnover. Di conseguenza, la precarietà è destinata ad aumentare”.
Sul tema della stagionalità, il segretario generale ha auspicato un chiarimento sul fatto che le norme che regolano i contratti di lavoro stagionali non siano ricomprese nella nuova normativa. “Ci auguriamo che il decreto chiarisca che i contratti stagionali non siano ricompresi nella nuova normativa” ha affermato precisando: “ci sono intere comunità locali che vivono delle risorse che percepiscono attraverso i contratti di lavoro stagionali, che garantiscono un reddito certo e stabile nel tempo e che verrebbero irrimediabilmente danneggiate”.
Sui voucher invece è necessario scongiurare il ritorno dei buoni lavoro, soprattutto nel settore agricolo. “Apprezziamo le dichiarazioni del Vice Premier Di Maio in particolare quando dice: “non permetteremo che l’introduzione dei voucher lasci aperte delle strade che poi portano allo sfruttamento dei nostri giovani o dei nostri meno giovani”. Vorremmo a maggior ragione un momento di confronto su questo tema perché i segnali che ci arrivano vanno invece nella direzione opposta. In particolare” ha concluso Mantegazza “risulterebbe ancora più inaccettabile una norma ad hoc per il settore agricolo che, grazie al contratto a chiamata, garantisce già alle imprese tutta la flessibilità necessaria”.