SARDEGNA
La protesta dei pescatori: i delfini danneggiano la pesca
I delfini, specie protetta e amica dell’uomo, si stanno rivelando come i più grandi nemici dei pescatori perché, con la grande intelligenza di cui sono dotati, vanno a mangiare direttamente nelle reti in mare, danneggiandole e sottraendo il pescato ai lavoratori del mare. Un fenomeno che sembra crescere negli ultimi anni anche in ragione dell’aumento del numero di delfini presenti nel Mediterraneo.
Il mese scorso, ai primi di giugno, erano stati i pescatori delle isole Eolie a protestare, denunciando come i sistemi acustici per tenere lontani i delfini dalle reti, sebbene promessi non fossero mai arrivati, così come gli indennizzi.
Ora la protesta si estende alla Sardegna, in particolare nelle marinerie di Sant’Anna Arresi e di Teulada, dove oltre 200 pescatori che, da anni, rivendicano azioni contro i delfini diventati un flagello capace di divorare il pescato, distruggere le reti e mettere in ginocchio un comparto che sfama centinaia di famiglie del Sulcis, hanno deciso di passare all’azione. Nei giorni scorsi, nel corso di una affollata assemblea a Porto Pino, la decisione unanime di chiedere un incontro urgente con il governatore Francesco Pigliaru e Pierluigi Caria, assessore all’Agricoltura.
“L’adesione è totale. Siamo tutti d’accordo che così” ha detto Luciano Marica, segretario regionale della Uila Pesca “non si può più andare avanti. I pescatori non intendono più subire i danni causati dalle incursioni dei predatori del mare. Se anche l’ennesimo appello dovesse cadere nel vuoto, allora passeremo all’azione marciando su Cagliari e se necessario portando la nostra battaglia a Roma o a Bruxelles”. Sul piatto, dopo anni di appelli inascoltati e danni per centinaia di migliaia di euro, la richiesta di indennizzi per compensare i danni ingenti provocati dai delfini e il mancato guadagno.