La Gdo amplia la propria responsabilità sociale: tratterà solo con fornitori iscritti alla Rete del Lavoro agricolo di qualità. Dal 1° gennaio 2021, infatti, a tutti i fornitori agricoli, sia diretti che indiretti della grande distribuzione sarà richiesta l’iscrizione alla Rete.
È un cambio di passo importante quello che l’Associazione della distribuzione moderna ha annunciato in modo solenne nel convegno di apertura di Marca, l’evento che celebra le private label a marchio Gdo, tenutosi a BolognaFiere e incentrato sulla presentazione del rapporto “Il contributo della Marca del Distributore alla sfida dello sviluppo sostenibile e del Paese” curato da The European House-Ambrosetti, per il terzo anno in collaborazione con ADM (Associazione Distribuzione Italiana).
A prendersi l’impegno di questa nuova responsabilità sociale, alla presenza della Ministra Teresa Bellanova, tutti i rappresentanti della Distribuzione Moderna: Giorgio Santambrogio, Presidente di ADM, Marco Pedroni, Presidente di Coop Italia, Francesco Pugliese, AD di Conad, Claudio Gradara, Presidente di Federdistribuzione. “La Distribuzione Moderna vuole essere un forte propulsore dello sviluppo sostenibile del Paese, anche attraverso ciò che viene fatto con la Marca del Distributore. Ci siamo quindi rivolti alla filiera per stimolare comportamenti etici e responsabili, in linea con la nostra visione e con le nuove esigenze dei consumatori” hanno dichiarato. “Il tema del lavoro in agricoltura è estremamente critico: occorre prendere iniziative per garantire legalità e rispetto dei contratti. Per questo abbiamo assunto l’impegno di lavorare, a partire dal 2021, solo con fornitori agricoli che ci assicurino queste condizioni attraverso l’iscrizione alla “Rete del lavoro agricolo di qualità”. Sarà necessario impegnarsi a fondo, da parte nostra e dei nostri fornitori ma anche da parte delle istituzioni, che devono aiutarci rendendo semplice e veloce l’iscrizione delle imprese agricole alla “Rete del lavoro agricolo di qualità”. Siamo convinti che lavorando insieme, imprese e istituzioni, si possano ottenere risultati importanti, per sconfiggere una piaga che affligge il nostro Paese”.
“La scelta della Grande Distribuzione Organizzata è un segnale forte che va nella direzione giusta. Una decisione che testimonia la presa di coscienza e la sensibilità sul tema della lotta al caporalato e sull’esigenza di creare una filiera agroalimentare responsabile e socialmente sostenibile” ha commentato Stefano Mantegazza, segretario generale della Uila-Uil. “La Rete del lavoro agricolo nasce da una proposta sindacale, fatta nel 2014 nella convinzione che solo costruendo un’alternativa valida ed efficace al mercato del lavoro gestito dai caporali, fosse possibile combattere concretamente la piaga del lavoro nero in agricoltura” prosegue Mantegazza che aggiunge “ci auguriamo che, così come annunciato dalla ministra Bellanova ieri a Bologna, il governo introduca, entro la fine dell’anno in corso, delle misure premianti per le aziende iscritte alla Rete al fine di incentivare l’adesione alla Rete stessa”.
Quello assunto dalla Distribuzione Moderna è un impegno che si aggiunge al protocollo di intesa sottoscritto nel 2017, con il Ministero delle Politiche Agricole, per promuovere percorsi che favoriscano, nella filiera agricola e agroalimentare, trasparenza, equità, legalità e rispetto dei diritti dei lavoratori, a partire dal contrasto al caporalato e allo sfruttamento in agricoltura e dal divieto delle aste online al doppio ribasso.