Ancora un’amara notizia per gli agricoltori italiani.
Da oggi essere proprietari di terreni incolti, che non producono alcun reddito, diventa ancor più svantaggioso.
Per tutti i terreni non coltivati, infatti, differentemente da quanto successo fino ad ora, non si potrà più beneficiare della detassazione del reddito agrario: il rinomato Dl 91/2014 ha, infatti, abrogato anche questa agevolazione.
Gli storici aiuti concessi ai contribuenti proprietari di terreni incolti sono stati cancellati con un colpo di spugna. Se fino all’anno scorso, il terreno risultava non coltivato, e pertanto non fonte di proventi, il reddito agrario non veniva tassato completamente, mentre adesso grazie alla modifica normativa, non sarà più possibile neppure ridurre il reddito domenicale del 70%, nel caso in cui il terreno non locato sia esente da Imu e quindi comunque assoggettato all’Irpef e alle relative addizionali.
Questa novità risulta chiara solo ora che è iniziata la campagna fiscale 2015, in quanto sul modello unico per la dichiarazione dei redditi e del 730 è stato cancellato il codice 1 relativo alla “mancata coltivazione del terreno”. Emerge con certezza, dunque, che le imposte dovute dai contribuenti con questa dichiarazione dei redditi aumenteranno notevolmente.
L’Irpef e le relative addizionali non saranno dovute solo per i redditi domenicali dei terreni non affittati, ma solo in quanto sostituite dall’Imu. Continua invece ad essere tassato il reddito agrario. Pertanto se il terreno è pianeggiante subirà la tassazione imposta con l’Imu, mentre se è montano sarà comunque soggetto all’Irpef sul reddito domenicale. Il messaggio sembra essere questo: “Caro Contribuente è indifferentemente quali siano le caratteristiche del tuo terreno, un principio per poter richiedere ugualmente una tassa Io Stato riuscirò comunque a trovarlo”.
Siamo davvero al paradosso. L’Italia e la sua terra non solo valgono davvero poco, ma per i contribuenti detenere un pezzo di terra, anche incolto, diventa sempre più un costo insostenibile, iniquo e ingiustificato.