CAPORALATO
Insediata a Foggia prima sezione territoriale Rete lavoro agricolo
di Antonio Castriotta
Con l’insediamento della prima Sezione territoriale del Lavoro Agricolo di qualità italiana prevista dalla Legge contro il caporalato, Foggia diventa laboratorio nazionale per le attività di supporto alla Rete, alla intermediazione di manodopera, ai trasporti, ai corsi di formazione per braccianti, alla creazione di una banca dati unificata, alla creazione di moduli abitativi per i migranti.
Durante la riunione, tra le altre cose, ho fatto presente la necessità di valutare una premialità per le aziende che si iscrivono alla Rete del Lavoro Agricolo di qualità. Nel merito la sezione ha quindi discusso su una serie di possibili iniziative da intraprendere tra cui quella di inserire nei futuri bandi del PSR Puglia una premialità nelle graduatorie per chi è iscritto alla Rete del Lavoro Agricolo di qualità.
Si è discusso anche della predisposizione, in collaborazione con l’Università di Foggia, di una applicazione per telefoni cellulari per prenotare il servizio di trasporto da parte dei braccianti; un servizio simile a quello previsto per i taxi o per Uber con cooperative di trasporti convenzionate con la Regione Puglia, magari utilizzando i mezzi sequestrati alla mafia. Altri temi affrontati hanno riguardato la possibilità di garantire la fornitura di biciclette ai migranti per raggiungere i posti di lavoro; di garantire alle organizzazioni sindacali presenti nella sezione le password di accesso al sito del Centro per l’Impiego per “aiutare” lavoratori e aziende agricole nel procedimento di iscrizione alla Rete; la possibilità di formare nuovi villaggi con moduli abitativi in grado di ospitare, per determinati periodi dell’anno, i migranti che lavoreranno in agricoltura; la possibilità di realizzare corsi di formazione per migranti. Oltre al contributo economico dell’EBAN, l’EBAT di Foggia si è reso disponibile a garantire le strutture per la formazione e a garantire le scarpe antinfortunistiche ai lavoratori agricoli con uno stanziamento per il 2018 pari a €. 80.000,00.
Non appena si insedierà il nuovo Governo la Rete trasmetterà le sue proposte. Si tratta di una serie di iniziative tese ad agire in particolare sui trasporti e sulla intermediazione della manodopera per svuotare del loro ruolo i caporali e per rendere più agevole il soggiorno ed il rapporto lavorativo dei braccianti. Una serie di progetti ambiziosi che, se avranno risvolti positivi, potranno essere mutuati in tutte le realtà territoriali che presentano le identiche problematiche di sfruttamento del lavoro.