Ci sono voluti quasi sei mesi e molti accordi siglati con le singole associazioni di settore, ma alla fine il 25 gennaio 2021 è stata sottoscritta, in presenza e nel pieno rispetto delle norme di prevenzione anti-Covid, la “stesura” definitiva del CCNL industria alimentare 2019-2023, sottoscritto la notte del 31 Luglio 2020 . A firmare i sindacati Fai-Flai-Uila e 11 associazioni datoriali – Ancit-Anicav-Assica-Assitol-Assobibe-Assobirra-Assolatte-Federvini-Mineracqua-UnaItalia-Unionfood – alle quali si è aggiunta Unionzucchero, che ha sottoscritto, per adesione, il nuovo CCNL. Sono rimaste fuori Assocarni, Assalzoo, Italmopa e Federalimentare che, pur non avendo potere di firma, ha sempre svolto il ruolo di assistenza contrattuale per le associazioni firmatarie.
Il nuovo testo definitivo del contratto avrà validità per tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore.
“La sigla di oggi –hanno commentano i segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, Onofrio Rota, Stefano Mantegazza e Giovanni Mininni – è il sigillo a un lavoro che va avanti da oltre un anno; grande è stato l’impegno delle parti, dispiace per l’assenza di alcune associazioni ma auspichiamo che tutte aderiscano a questo rinnovo, che ora diventa ufficialmente il nuovo contratto collettivo nazionale dell’industria alimentare. Il valore del rinnovo contrattuale è enorme, non solo per l’aumento salariale, ma anche per aver condiviso alcuni punti estremamente innovativi, come ad esempio la classificazione del personale, che andrà a definire le figure professionali del domani, la formazione, che viene rafforzata sotto tutti i punti di vista, anche con il coinvolgimento di università e istituti di ricerca, o il lavoro agile, che sarà finalmente normato garantendo più diritti e migliore gestione del personale”.”Ora inizia una nuova fase – concludono Rota, Mantegazza e Mininni – nella quale sarà determinante l’impegno di tutti per garantire la piena applicazione del contratto in tutte le imprese del settore. Un grande ringraziamento va a tutti coloro che hanno contributo alla riuscita di questo difficile rinnovo, in particolare alle lavoratrici e ai lavoratori, che con grande partecipazione, serietà e passione, hanno saputo impreziosire la piattaforma contrattuale e condivere obiettivi, preoccupazioni, aspettative. Guardiamo positivamente già al prossimo rinnovo, consapevoli di aver coltivato ottime radici per affrontare le sfide future”.
La firma del testo definitivo chiude un lungo percorso iniziato a settembre 2019, interrottosi varie volte, sia a causa dell’emergenza sanitaria del Covid sia per motivi di disaccordo tra le parti, e culminato nella sottoscrizione del rinnovo del Ccnl da parte delle sole sigleUnionfood, Ancit e AssoBirra il 31 luglio 2020.
Ricordiamo che trai punti principali, il nuovo contratto riconosce:
un aumento salariale di 119 euro a regime, a cui si aggiungono 5 euro di welfare e 30 euro come elemento perequativo per tutti i lavoratori per i quali non viene svolta la contrattazione di secondo livello
introduzione di specifici piani di formazione pre-assunzione,
obbligo di garantire l’accesso alla formazione a tutti i lavoratori, rafforzamento della collaborazione tra imprese e mondo della scuola e dell’Università;
recepimento dei contenuti del Patto della Fabbrica su partecipazione e coinvolgimento dei lavoratori;
obbligo, da parte dell’azienda, in caso di mancata iscrizione al sistema di welfare, a versare 20 euro mensili extra in busta paga;
viene normato in maniera innovativa il lavoro agile, a partire dal diritto alla disconnessione e alla privacy;
in materia di tutela della salute, viene rafforzata la formazione e si impegnano le parti a dedicare una giornata al tema della sicurezza sul lavoro;
migliorata la normativa degli appalti, che vincola all’applicazione del contratto nazionale del settore merceologico delle attività appaltate, sottoscritte dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative;
in materia di congedi parentali vengono ampliati sia quelli retribuiti che non retribuiti, per i figli a carico e l’assistenza familiare, e viene riconosciuto il congedo per donne vittime di violenza;
rinviato al 1° gennaio 2025 il versamento del contributo da parte dei lavoratori al fondo di assistenza sanitaria Fasa;
prolungamento dell’esenzione dal lavoro notturno per le lavoratrici che rientrano dalla maternità e per i padri in condizione di monogenitorialità.