GIV
Ok a piattaforma di rinnovo accordo di gruppo
di Teresa Annunziata
Il Coordinamento Fai-Flai-Uila del Gruppo Italiano Vini, uno dei principali leader nel settore vitivinicolo in Italia e tra le prime aziende al mondo nella produzione e commercializzazione di vini di pregio, ha approvato il 5 giugno, a Roma, la piattaforma per il rinnovo del contratto integrativo valido per il triennio 2015-2017.
Sul versante salariale l’incremento richiesto è di 300 euro a regime, con l’obiettivo di rafforzare il percorso di armonizzazione del messo in palio fra i diversi siti del Gruppo, sia per la parte agricola che industriale, tenendo anche conto delle specificità dei vari stabilimenti.
“Siamo soddisfatti per come è stata condotta la prima fase dei lavori” ha dichiarato Enrica Mammucari, Segretaria nazionale Uila. “In un contesto economico-finanziario in cui si auspica una ripresa del paese dopo un periodo deflattivo, il settore vitivinicolo registra, soprattutto sul versante dell’export, una crescita sostenuta. Con tali presupposti, nella piattaforma per il rinnovo del contratto integrativo, abbiamo posto una forte attenzione al sistema delle relazioni industriali e alle tematiche del lavoro, della salute e sicurezza, della formazione, evidenziando la necessità di valorizzare il tema delle pari opportunità e della conciliazione e chiedendo, dal punto di vista salariale, l’incremento di 300 euro a regime, in coerenza e in continuità con quanto già fatto nell’ultimo rinnovo. La piattaforma rivendicativa è stata inviata alla direzione aziendale del gruppo e ci auguriamo che in tempi celeri inizi il confronto per il rinnovo” ha concluso la segretaria.
Alcune proposte avanzate in piattaforma da Fai, Flai e Uila dal punto di vista normativo sono: il rafforzamento delle relazioni industriali con la richiesta di fornire alle organizzazioni sindacali la documentazione necessaria almeno 5 giorni prima della data fissata per gli incontri; la prosecuzione dell’attività di formazione e informazione sul tema della sicurezza alimentare e sul lavoro, istituendo la “Giornata della sicurezza” da svolgere in ogni sito produttivo; concordare l’anticipazione del TFR per le spese matrimoniali documentate e per i periodi di aspettativa a seguito di una lunga malattia; la promozione di una maggiore formazione permanente, attraverso l’attuazione di progetti condivisi, utili per il riconoscimento della qualificazione professionale dei lavoratori, e con la richiesta di predisporre il “libretto personale di formazione”.
Importanti richieste sono state inoltre formulate nel capitolo pari opportunità – work life balance – conciliazione tempi di vita e di lavoro: ulteriori giorni di permesso retribuito al padre in occasione della nascita del figlio; mezze giornate retribuite all’anno per le visite pediatriche di bambini tra 0 e 14 anni; mezze giornate retribuite di permesso per assistere il coniuge, i genitori e/o i figli per gravi condizioni di salute debitamente certificate; flessibilità in entrata e uscita dell’orario di lavoro per i lavoratori tra i diversi siti; ulteriori due ore di assemblee retribuite per valorizzare la bilateralità così come prevista dai CCNL. Nonostante non sia previsto dalla contrattazione agricola, i sindacati hanno chiesto l’estensione di tali previsioni anche ai dipendenti OTD agricoli. Inoltre, in tema di malattia, infortunio e cassa integrazione guadagni degli operai agricoli, la volontà è di chiedere all’azienda l’anticipo dell’indennità in busta paga anche per gli operai a tempo determinato.