AGRICOLTURA
Copagri entra nella famiglia Agrinsieme
Il coordinamento ancor più rappresentativo dell’agricoltura italiana
di Fabio Caldera
Nuovo ingresso in Agrinsieme. Copagri, l’organizzazione guidata da Franco Verrascina, è entrata ufficialmente, ieri, all’interno del coordinamento unendosi a Confagricoltura, Cia e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari (Agci-Agrital, Fedagri-Confoccoperative e Legacoop Agroalimentare). Diventano quindi ufficialmente sei le sigle raggruppate in Agrinsieme che, da oggi, rappresenterà oltre il 55% della superficie agricola, più del 55% della produzione lorda vendibile agricola nazionale e più del 40% del valore dell’agroalimentare italiano. Con l’ingresso di Copagri, il coordinamento diventa ancor più un punto di riferimento centrale dell’agricoltura italiana portatore delle istanze di oltre un milione e 750mila associati, 1.100.000 aziende agricole, a cui si aggiungono 5.000 cooperative con 800.000 soci produttori e 93.000 occupati.
“Questo era lo scopo prefissato ed è stato raggiunto” ha detto Franco Verrascina, presidente Copagri “Siamo in un momento storico importante, dove la disgregazione la fa da padrone. Abbiamo bisogno di dare a questo governo un interlocutore che possa fornire un confronto utile su quali siano le effettive necessità degli agricoltori, in grado di dare risposte chiare, semplici e soprattutto uniche.” “I tempi sono maturi per una unione che possa portare lontano, che diventi proficua e che possa far emergere tutte le necessità e le richieste che l’agricoltura italiana pone a questo e a tutti i governi. Agrinsieme finalmente può essere uno strumento davvero valido per poter cambiare le cose” ha quindi aggiunto Verrascina il cui discorso ha ruotato intorno alla parola: aggregazione. “Agrinsieme unica famiglia” ha detto “è un progetto basato e fondato per l’agricoltura e per gli agricoltori, non per le organizzazioni. Deve essere un movimento di produttori, non di sigle”. Secondo Verrascina il coordinamento deve far capire al mondo istituzionale e prima ancora agli agricoltori l’importanza di individuare un unico scopo e portare avanti progetti unitari, perché un percorso condiviso porta sicuramente frutti migliori.
D’accordo anche il vice presidente Vicario Copagri, Alessandro Ranaldi. “Una rappresentanza così ampia non deve essere intesa come vanto, ma è una grande responsabilità che dovrà vedere massimizzati i risultati. Copagri entra in Agrinsieme in un momento storico importante. Sono moltissimi i temi caldi su cui dovremo confrontarci con il governo e le istituzioni tutte: la nuova legge di stabilità di questo autunno, il capitolo Imu da eliminare, il dopo Expo che dovrà vedere la capitalizzazione di una eredità che sarà nostra cura gestire e cercare di far fruttare al meglio consolidando le relazioni di questi mesi, e poi l’aggregazione ed organizzazione delle filiere. Senza dimenticare i temi a noi cari come l’innovazione la semplificazione del sistema agricolo; l’internazionalizzazione; lo sviluppo sostenibile e la green economy; la modernizzazione dell’impresa. Tutto questo dovrà significare Agrinsieme, e il nostro contributo come Copagri dovrà essere significativo.”
La new entry nel coordinamento è stata annunciata in una conferenza stampa, a Roma, aperta dal presidente di Confagricoltura Mario Guidi, che ha tenuto l’ultimo discorso in qualità di coordinatore. L’incarico, da oggi, passa infatti per il prossimo anno a Dino Scanavino. Il presidente della Cia, dopo aver espresso soddisfazione per il cammino di Agrinsieme fin ora fatto, non ha nascosto la crescita della responsabilità conseguente all’allargamento della famiglia. Importante poi il messaggio mandato a questo Governo. Scanavino non ha risparmiato critiche all’attuazione della riforma Pac, sottolineando il malfunzionamento di tutto il sistema e la posizione di difficoltà degli operatori su tutto il territorio derivanti dalle incapacità della Pubblica Amministrazione e degli organismi pagatori. “Non è però questo il tempo per bloccare tutto” ha detto Scanavino “Ora occorre esclusivamente pensare agli agricoltori che possano ricevere quanto a loro dovuto e nei loro diritti. Ci saranno tempi e modi per discutere e denunciare quanto in questi giorni sta accadendo. Ci mettiamo a disposizione per fornire indicazioni sulle modalità di funzionamento visto che possediamo il know how stando a contatto con gli agricoltori, l’agenzia ha perso di vista la realtà”.