FIORUCCI
Sì dei lavoratori all’accordo, salvi 106 posti
Si chiude finalmente la vertenza Fiorucci. Dopo otto mesi di trattative i sindacati sono riusciti a sottoporre ai lavoratori un’ipotesi di intesa che, a fronte della ristrutturazione degli accordi di secondo livello e di alcuni sacrifici per i lavoratori, mantiene l’assetto occupazionale, evitando 106 licenziamenti. I lavoratori della Fiorucci hanno approvato l’accordo con 248 voti a favore e 163 contrari e, il giorno dopo, il testo è stato sottoscritto dai sindacati in un incontro presso la Regione Lazio nel corso del quale l’assessore al lavoro Lucia Valente ha ringraziato le parti sociali per l’impegno portato avanti nella risoluzione della vicenda.
“L’esito del referendum dimostra che si è trattato di un accordo molto sofferto e l’esistenza di un certo disagio dei lavoratori su cui bisognerà impostare l’impegno sindacale nel prossimo futuro” ha dichiarato Giorgio Carra, segretario nazionale Uila Uil. “La salvaguardia dei posti di lavoro è l’obiettivo primario del sindacato, di fronte al quale ognuno è chiamato a un atto di responsabilità e garantire l’occupazione oggi significa assicurare il futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori, in un contesto multinazionale sempre più aggressivo”. “Sono stati chiesti sacrifici economici significativi che hanno consentito di superare la crisi e di evitare molti licenziamenti, ma mi auguro che gli investimenti previsti nel piano dell’azienda vengano concretamente realizzati sia sul piano produttivo che commerciale e siano la base per costruire il futuro dell’azienda Fiorucci in Italia”.
La società Cesare Fiorucci ha risentito della significativa crisi del mercato dei salumi subendo tra il 2011 e il 2015 perdite rilevanti, al punto che la società aveva deciso l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo per riduzione del personale nei confronti di 106 lavoratori dello stabilimento di Pomezia.
La soluzione individuata dalle parti sociali per evitare i licenziamenti è stata quella di utilizzare altri 21 mesi di contratto di solidarietà per buona parte dei dipendenti, dando tempo così agli investimenti previsti di produrre i loro effetti.
L’azienda ha infatti intenzione di attuare un piano di rilancio dello stabilimento di Pomezia attraverso la progressiva acquisizione di una posizione di leadership sul mercato Centro/Sud Italia attraverso interventi a livello produttivo e commerciale. La realizzazione del piano di rilancio prevede investimenti aggiuntivi per 2,5 milioni di euro nel triennio.
L’accordo sottoscritto prevede, inoltre, il parziale ridimensionamento di alcuni istituti contrattati nel corso degli anni e la loro trasformazione in premi di produttività e welfare aziendale; operazione che riduce l’impatto negativo sulle retribuzioni nette dei lavoratori consentendo al tempo stesso un significativo calo del costo del lavoro per l’azienda.