Lavoro Italiano Agroalimentare
  • Economia
  • Lavoro
  • Agricoltura e Pesca
  • Alimentare
  • Internazionale
No Result
Tutti i risultati
Lavoro Italiano Agroalimentare
  • Economia
  • Lavoro
  • Agricoltura e Pesca
  • Alimentare
  • Internazionale
No Result
Tutti i risultati
Lavoro Italiano Agroalimentare
No Result
Tutti i risultati

Elezioni 2018, il paese continui sulla strada della crescita

di Fabrizio De Pascale

1 Marzo 2018
in L'INTERVISTA
0
Elezioni 2018, il paese continui sulla strada della crescita
Share on FacebookShare on Twitter

Nevica, fa freddo. Mia figlia è pronta per uscire a giocare con la neve. Di prendere la macchina per andare a fare l’intervista, quindi, non se ne parla. Chiamo il segretario generale per dirglielo ma lui mi…gela: “beh, facciamola per telefono!”Eh già…facciamola per telefono…

Stefano. Hai notato che i programmi dei partiti, salvo poche eccezioni, sono spariti dal dibattito politico?
Fabrizio. In effetti…Ora che me lo fai notare…

S. Le hanno sparate talmente grosse che l’opinione pubblica le ha respinte al mittente.
F. Secondo te, chi le ha sparate più grosse?

S. Le peggiori sono le proposte di riforma fiscale della Lega e di Forza Italia. La “flat tax”, sostenuta da entrambi i partiti, non ha solo il difetto di costare 80 miliardi di euro ma è anche profondamente iniqua e non utile al paese.
F. Perché?

S. Chi ha un reddito sopra i 150.000 euro pagherà 25-35.000 euro di tasse in meno ogni anno. In un paese dove le disuguaglianze sono aumentate è una vergogna. Mi auguro che operai, impiegati e pensionati ci pensino bene prima di votare chi vuole abbassare le tasse a chi ha un reddito così elevato.
F. Ma così fai campagna elettorale…

S. Hai ragione ma quando il merito di una proposta è irricevibile da disoccupati, precari, pensionati e dal 99% dei lavoratori italiani, bisogna dichiararlo ad alta voce.
F. E chi metti al 2° posto nella classifica delle proposte improponibili?

S. Fammi pensare… Ci metterei il reddito di cittadinanza dei 5 Stelle, costa 30 miliardi l’anno e avrebbe l’effetto, non secondario, di eliminare gran parte della contrattazione nazionale. Anche questa è una vera e propria truffa nei confronti di tutti i lavoratori dipendenti.
F. E al terzo posto?

S. L’abolizione delle tasse universitarie proposta da Liberi e Uguali, perché così i figli dei ricchi saranno “liberi” di avere una istruzione gratuita pagata dalle tasse dei braccianti e degli alimentaristi.
F. Vedo che sul podio non va nessuna proposta del PD… Allora la tua è proprio campagna elettorale.

S. Assolutamente no. Anche loro promettono di spendere soldi che il paese purtroppo non ha ma perlomeno non abbassano le tasse ai ricchi e le riducono per le famiglie con due figli.
F. Perché sottolinei che il paese non può permettersi di realizzare la maggior parte delle promesse elettorali?

S. Perché i margini di flessibilità che l’Italia avrà nella gestione dei conti pubblici dopo le elezioni saranno molto stretti. Forse servirà una manovra correttiva in primavera e la legge di bilancio di fine anno dovrà disinnescare le clausole di salvaguardia a suo tempo votate dal Parlamento. Se non vogliamo che aumenti l’IVA, che sarebbe un colpo per la crescita, vanno trovati 12 miliardi per il 2019 e altri per il 2020.
F. Ma sono un sacco di soldi!!! Come si fa?

S. Te lo ho già spiegato altre volte: lasciamo le bacchette magiche nelle mani dei prestigiatori. I problemi italici possono essere risolti solo attraverso un lento percorso riformista. Mi auguro che chiunque governi il paese non ci riporti, come nel gioco dell’oca, alla casella di partenza.
F. Spiegati meglio…

S. La crisi mondiale del 2008 ha fatto perdere al paese 10 punti di Pil, 25 punti di produzione industriale e un milione di posti del lavoro. In questa legislatura i governi che si sono succeduti, sono riusciti gradualmente a far ripartire insieme all’export anche la domanda interna senza gravare eccessivamente sulle finanze pubbliche. Gli occupati sono tornati ai livelli pre-crisi, anche se l’occupazione è in parte precaria e i salari eccessivamente bassi.
F. Quindi bisogna proseguire lungo questa strada?

S. Il recupero del Pil 2017 (+1,4%, +1,5 se corretto con i giorni del calendario, aumento più alto da sette anni) è anche il risultato di una domanda interna che torna a tirare. Insomma, l’Italia riparte non solo per merito della congiuntura internazionale ma perché un numero crescente di imprese produce di più per soddisfare ordini che arrivano dall’interno del Paese.
F. Si però ho letto che quel +1,4% resta l’aumento più basso d’Europa…

S. È vero ma il nuovo Governo, se ci sarà, dovrà rendere strutturale la ripresa degli investimenti e dovrà trovare il modo di trasformare progressivamente i contratti a termine in contratti a tempo indeterminato. La lotta alla precarietà deve essere la scelta immediata per qualsiasi esecutivo.
F. Lotta alla precarietà? Si ma come?

S. Oggi il 90 per cento della nuova occupazione dipendente è a termine. E una parte cospicua degli stessi lavoratori stabili si deve accontentare di essere impiegata a tempo parziale, spesso contro voglia. Questa è la ragione per cui, mentre il numero degli occupati è salito oltre i livelli pre-crisi del 2008, quello delle ore lavorate è ancora inferiore a quei livelli. Inoltre, molti lavori sono di bassa qualità, poco produttivi e quindi malpagati.
Bisogna intervenire per incidere strutturalmente sulla qualità del lavoro; è necessario investire nella formazione di ragazzi, lavoratori e disoccupati. Bisogna far partire sul serio quella politica attiva del lavoro che dovrebbe incrociare domanda e offerta e che è attualmente bloccata o quasi dalla kafkiana sovrapposizione di competenza tra Stato e Regioni.
F. Ma è possibile, con tutti i problemi che abbiamo, continuare sulla strada della crescita?

S. Io ci credo. La strada della crescita coniugata con l’inclusione sociale e la riduzione delle disuguaglianze si percorre continuando a riformare il sistema pensionistico, come abbiamo fatto, senza pregiudicarne la sostenibilità. Facendo pagare le tasse a chi non le paga prima di pensare di poterle ridurre. Garantendo alle giovani coppie che decidono di avere figli, maggiori tutele anche sul posto di lavoro… Integrando nel mondo del lavoro sempre più gli immigrati che per noi rappresentano una opportunità visto il declino demografico.
F. Ok, ok… mi hai convinto!

S. Evviva!
F. Ora però ti spengo perché mia figlia vuole andare a fare un pupazzo di neve…
S. Evviva!

Articolo precedente

Unilever, a Caivano netta vittoria della Uila – PP

Prossimo Articolo

Relazioni sindacali, un accordo molto importante

Prossimo Articolo
scaricapdf

Relazioni sindacali, un accordo molto importante

Contenuti più visti

aia logo

Aia, con il nuovo contratto integrativo intesa storica per rapporti lavoro – PP

26 Giugno 2017

Beniamino di Grezzana (Vr), la candidata Uila è la più votata

5 Novembre 2016

Elezioni 2018, il paese continui sulla strada della crescita – PP

1 Marzo 2018

Categorie

Il Lavoro Italiano Agroalimentare, Direttore Responsabile: STEFANO MANTEGAZZA
Redattori: FABRIZIO DE PASCALE, GIUSY PASCUCCI
Redazione: Via Savoia 80, 00198 Roma - Telefono: +390685301610 - @mail: redazione@lavoroitalianoagroalimentare.eu
Autorizzazione tribunale della stampa n. 101/2012 del 16 aprile 2012, diffusione online
© 2021 Realizzazione a cura di UILA, Via Savoia 80, 00198 Roma. Tutti i diritti sono riservati - Credits: ap idee.

Le immagini e le foto presenti sul nostro giornale online sono prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti, gli autori o i proprietari delle stesse fossero comunque contrari alla loro pubblicazione, Vi preghiamo di segnalarlo alla mail redazione@lavoroitalianoagroalimentare.eu e provvederemo alla rimozione immediata delle medesime.

No Result
Tutti i risultati
  • Economia
  • Lavoro
  • Agricoltura e Pesca
  • Alimentare
  • Internazionale

Il Lavoro Italiano Agroalimentare, Direttore Responsabile: STEFANO MANTEGAZZA
Redattori: FABRIZIO DE PASCALE, GIUSY PASCUCCI
Redazione: Via Savoia 80, 00198 Roma - Telefono: +390685301610 - @mail: redazione@lavoroitalianoagroalimentare.eu
Autorizzazione tribunale della stampa n. 101/2012 del 16 aprile 2012, diffusione online
© 2021 Realizzazione a cura di UILA, Via Savoia 80, 00198 Roma. Tutti i diritti sono riservati - Credits: ap idee.

Le immagini e le foto presenti sul nostro giornale online sono prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti, gli autori o i proprietari delle stesse fossero comunque contrari alla loro pubblicazione, Vi preghiamo di segnalarlo alla mail redazione@lavoroitalianoagroalimentare.eu e provvederemo alla rimozione immediata delle medesime.