SINDACATO
DIGIT@UIL: il primo archivio digitale della contrattazione decentrata
di Michele Tartaglione
La tecnologia e l’innovazione al servizio della contrattazione. Questa la sfida che la Uil, più di un anno fa, ha intrapreso creando il primo archivio digitale della contrattazione di secondo livello: Digit@uil. Un progetto impegnativo, svolto in collaborazione con l’Università di Tor Vergata e in particolare con il Professor Michele Faioli, coadiuvato dal suo team. Questo innanzitutto perché siamo fermamente convinti che il “sindacato del futuro” sempre più avrà bisogno di formazione e competenze non solo per svolgere al meglio il proprio ruolo di rappresentanza e di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anche per realizzare una contrattazione decentrata e praticata su tutto il territorio nazionale.
Il progetto, che sarà pienamente operativo a settembre, è stato presentato, lo scorso 11 luglio presso la sala Bruno Buozzi in via Lucullo, nel corso del convegno “Contrattazione 4.0: innovazione e tecnologia per negoziare in tutte le imprese”, alla presenza del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, del Presidente del Cnel Tiziano Treu e del Consigliere della Presidenza del Consiglio Marco Leonardi, insieme al segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo.
DIGIT@UIL è un database che contiene e analizza tutta la contrattazione, sia quella nazionale dei Ccnl che quella di secondo livello dei contratti di gruppo e aziendali.
In particolare l’archivio della contrattazione di secondo livello contiene, al momento, oltre 750 accordi che abbiamo catalogato secondo gli anni di stipula. Quello dedicato ai Ccnl, invece, contiene tutti i contratti collettivi nazionali di lavoro.
Ma la parte più rilevante dell’archivio è costituita dalla scomposizione e digitalizzazione di un primo campione di circa 200 tra i principali contratti di secondo livello, in oltre 6.000 clausole contrattuali, tra loro connesse, che permetterà di ricercare i singoli aspetti di interesse, estrapolarli e confrontarli con le altre sezioni dello stesso contratto, con tutti gli accordi presenti nell’archivio e con il Ccnl di riferimento.
Attraverso l’archivio digitale Uil, sarà possibile in tempo reale ricercare nei diversi contratti gli aspetti che più interessano e che possono essere utili sia a chi ha deciso di studiare e approfondire questa materia sia a chi quotidianamente si trova ad affrontare la complessa arte della contrattazione, la quale rappresenta e rappresenterà sempre di più il cuore pulsante dell’azione sindacale. Per la Uil la contrattazione di secondo livello rappresenta, infatti, uno dei fattori strategici per contribuire a realizzare una più equa politica redistributiva, migliorare le condizioni di lavoro, conciliandole con le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori, oltre che per rendere maggiormente competitive le aziende.
Grazie a questo sistema digitale, ad esempio, è stato possibile verificare che tra le tematiche maggiormente presenti negli accordi ci sono il salario di produttività (72%), le relazioni industriali (68%), il welfare (59%) e l’organizzazione del lavoro (56%).
Grande spazio, dunque, occupano le misure di welfare utili a dare risposte dirette alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori.
Nella nostra analisi ci siamo soffermati in modo particolare su tre temi: premi di produttività, welfare e misure in favore della genitorialità. Sul primo abbiamo rilevato l’avvenuto superamento dei vecchi premi fissi in favore di quelli variabili. Questo sta a significare, a nostro avviso, la maturità della contrattazione decentrata che, oltre i vecchi schemi, sta recependo la necessità di incrementare la produttività aziendale. Basti pensare che negli alimentaristi i premi variabili coprono il 100% dei casi, percentuale sfiorata dai chimici e che vede non molto distanti i metalmeccanici e i contratti afferenti al terziario.
Discorso diverso attiene, invece, al welfare: una pratica sempre più diffusa che richiede però una governance attenta che sappia valorizzarne i pregi ma, allo stesso tempo, evidenziarne le insidie. Infatti, da un lato, bisogna tenere sempre distinti gli ambiti e le misure di Welfare State da quelli che possono rientrare nel welfare contrattuale. Non si può, infatti, pensare di sostituire l’uno con l’altro, soprattutto se si tiene presente l’attuale copertura della contrattazione aziendale e territoriale in Italia.
Dall’altro, dato che per queste prestazioni non è previsto il versamento dei contributi previdenziali, è fondamentale vigilare affinché un beneficio nell’oggi non si tramuti in danno nel domani. Infine, per quanto concerne la genitorialità, la nostra analisi ci conferma l’interesse crescente della contrattazione nei confronti di questi temi. Ma ancora c’è molto da fare. In un Paese con un basso tasso di natalità riteniamo, infatti, che il sostegno alla genitorialità condivisa debba divenire sempre di più un elemento chiave non solo dell’azione sindacale ma anche di quella politica.
Da quest’ultimo punto di vista, riteniamo fondamentale operare una riforma dell’attuale sistema pubblico di incentivi, che superando il regime dei “bonus”, sia in grado attraverso la produzione di un Testo Unico sulla Genitorialità di rendere strutturali quei diritti che oggi risultano, purtroppo, ancora incerti e, di conseguenza, spesso inefficaci.
Ma come dicevamo il nostro progetto è solo agli inizi, esso dovrà essere implementato sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Reputiamo, invero, fondamentale adoperarci da subito, con l’ausilio delle nostre categorie, per incrementare il più possibile il numero degli accordi presenti nel database. Dal punto di vista qualitativo, invece, immaginiamo di creare una sezione appositamente dedicata agli accordi territoriali, per analizzare e digitalizzare anch’essi proprio perché siamo convinti che per giungere a una diffusione capillare della contrattazione su tutto il territorio nazionale sia indispensabile, data la particolare conformazione delle aziende del nostro Paese, fare sempre più ricorso anche a questo strumento di negoziazione. Allo stesso modo, giudichiamo utile affrontare in seguito anche il variegato tema dei contratti di tipo “difensivo”, che caratterizzano il periodo di crisi economica che stiamo affrontando.
DIGIT@UIL è un progetto appena nato e che avrà bisogno del contributo di tutti e di ciascuno per crescere. Siamo convinti che la Uila, come ha già fatto, continuerà a darci il proprio sostegno.
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