CAPORALATO
Riunione al Mipaf con Martina, Minniti, Orlando e Poletti
Barbagallo “Risultati positivi, ma deve funzionare la rete del lavoro agricolo”
A un anno dall’approvazione della legge 199 sul Caporalato si è svolta il 18 ottobre presso il ministero delle Politiche agricole una riunione alla presenza dei ministri Maurizio Martina, Marco Minniti, Andrea Orlando, Giuliano Poletti e insieme a Inps, sindacati, organizzazioni agricole. Per la Uil hanno partecipato il segretario generale Carmelo Barbagallo e il segretario confederale Guglielmo Loy, insieme al segretario generale Uila Stefano Mantegazza.
Riunione “a porte chiuse”, nella quale si è fatto il punto sui risultati raggiunti e si sono stabilite alcune priorità di intervento per rilanciare l’azione di lotta allo sfruttamento del lavoro in agricoltura.
“Nell’ultimo anno – ha affermato Martina – il contrasto al caporalato è stato rafforzato. Lo dicono le decine di indagini aperte e l’aumento dei controlli. Abbiamo dati positivi anche di crescita del lavoro in agricoltura con +5% degli occupati e +7% dei contributi versati. Ora apriamo una nuova fase per la prevenzione, sperimentando modelli di incontro tra domanda e offerta di lavoro più efficaci con il coinvolgimento di organizzazioni agricole e sindacati. Abbiamo proposto di partire da Foggia, luogo simbolo anche per la presenza di migliaia di aziende agricole che rispettano la legge e subiscono la concorrenza sleale di chi sfrutta. A questo scopo, entro 30 giorni, abbiamo chiesto che venga avviata la sezione territoriale di Foggia della Rete del lavoro agricolo di qualità. Vogliamo infatti rendere sempre più forte la Rete e per questo chiedo alle Regioni di inserire per le imprese iscritte una premialità nell’accesso ai Programmi di sviluppo rurale come già fatto in alcuni casi”.
Vera e propria musica per le orecchie della Uila che da anni chiede che si vada in questa direzione.
“Va bene il lavoro che si sta facendo, ma occorre migliorarlo” ha detto il segretario UIL Barbagallo “Risultati sicuramente positivi sono stati conseguiti sul fronte della repressione del fenomeno. Soddisfacenti anche gli investimenti in infrastrutture e servizi per contrastare il radicamento del caporalato nel territorio. Bisogna, invece, favorire maggiormente le aziende che entrano in rete e che applicano i contratti collettivi di lavoro e, soprattutto, resta da risolvere la questione della cabina di regia della Rete del lavoro agricolo di qualità e della sua attuazione territoriale. A questo proposito” ha concluso Barbagallo “chiediamo al Governo di individuare, sin da subito, un soggetto istituzionale che possa assumere il coordinamento di questo organismo e che lo si faccia funzionare”.
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