PUGLIA
Caporalato, presentate ai deputati Pd le proposte Fai, Flai e Uila
di Pietro Buongiorno
Le Segreterie Regionali di Flai, Fai e Uila hanno incontrato, presso la sede regionale del Partito Democratico, i deputati pugliesi del PD, tra i quali Colomba Mongiello, prima firmataria del progetto di Legge per la Rete del lavoro agricolo di qualità.
Abbiamo apprezzato la sensibilità e la concretezza dei deputati nell’affrontare un tema così complesso come quello dello sfruttamento della manodopera agricola e della lotta al caporalato. Nel contempo abbiamo sollecitato un intervento mirato ed efficace nei confronti del Governo per dare immediata attuazione al piano.
Riteniamo fondamentale, per rendere operativa e funzionale la cabina di regia istituita presso l’INPS, l’adozione da parte del Governo di un decreto legge per fare in modo che il testo già licenziato in Senato diventi immediatamente esecutivo, bypassando le lungaggini dell’iter legislativo; l’estensione del reato previsto dall’art 603-bis del codice penale anche alle aziende agricole che fruisco dell’intermediazione illecita di manodopera; che si preveda, per le aziende condannate per lo stesso reato, la revoca dei contributi PAC; l’introduzione di forme di decontribuzione per le aziende virtuose, riducendo di un euro al giorno la contribuzione per tutte quelle aziende che si iscriveranno alla rete del lavoro di qualità.
Abbiamo chiesto inoltre il rafforzamento dei controlli, che dovranno essere mirati nei confronti di quelle aziende che fanno dell’illegalità il loro modus operandi, verificando soprattutto quelle imprese che l’anno scorso hanno assunto lavoratori agricoli per poche giornate lavorative.
Elemento essenziale per la lotta al caporalato sarà, poi, la gestione del trasporto dei lavoratori da parte di soggetti provvisti di autorizzazione o attraverso il trasporto pubblico. Necessario per la realizzazione del progetto è lo stanziamento di fondi da parte degli enti locali: a tal proposito chiederemo nel prossimo incontro con l’Assessore Regionale al Lavoro Sebastiano Leo di impegnarsi concretamente nel reperimento delle risorse necessarie.
Il made in Puglia dovrà essere riconosciuto nel mondo non solo per la qualità delle produzione ma anche per la qualità del lavoro, elementi tra loro imprescindibili per il riconoscimento del marchio etico del lavoro, che dovrà costituire un elemento aggiuntivo del quale le aziende potranno fregiarsi per rendere riconoscibile il prodotto ai consumatori finali.