CCNL
Aperte le trattative con Federalimentare per il rinnovo
Aumentare il potere di acquisto dei salari, contribuire alla crescita del Paese e difendere i diritti dei lavoratori alla luce di un mercato del lavoro in continuo movimento.
Sono questi gli obiettivi della piattaforma per il rinnovo del CCNL Industria Alimentare, in scadenza il prossimo 30 novembre, la cui trattativa si è aperta il 14 Settembre, presso la sede di Confindustria. La piattaforma, approvata nello scorso mese di aprile da oltre 1.300 delegati sindacali, e che interessa circa 400 mila lavoratori e 54.000 aziende, è stata presentata alla controparte, a nome di Fai-Flai-Uila, dal segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza,
Si tratta di una piattaforma inclusiva che guarda al futuro e che si inserisce, senza dubbio, in un momento straordinario per il nostro paese, poiché dopo 7 anni di profonda crisi finalmente tutti gli indicatori economici sono in crescita: PIL, occupazione, esportazioni. Senza contare, poi, che siamo nell’anno di Expo, una vetrina straordinaria per il settore. Insomma, tutti segnali che ci spingono ad essere ottimisti e a puntare sul futuro.
Una proposta coerente e sostenibile che sfida le aziende sul terreno della competitività, della produttività e dell’innovazione, non solo rivendicando più salario ma anche più efficaci strumenti di coinvolgimento e confronto con i rappresentanti dei lavoratori e nell’organizzazione dei processi produttivi con l’obiettivo di conciliare esigenze delle imprese con tutele del lavoro.
Durante questo primo incontro la delegazione di Federalimentare non ha mostrato di cogliere i contenuti avanzati ed innovativi della piattaforma, rispondendo con proposte esclusivamente legate alla riduzione del costo del lavoro e sottolineando che per Federalimentare la crisi economica è ancora in atto. Non solo, la controparte ha avanzato richieste su temi “sensibili” come quello della flessibilità, chiedendo maggiore “elasticità” nel suo utilizzo e “minor controllo”.
Inoltre per Federalimentare il parametro di riferimento per calcolare eventuali futuri aumenti rimane la vecchia IPCA e non, come chiesto dal sindacato, la crescita del paese, ovvero il Pil.
A conclusione della giornata sono stati comunque fissati i prossimi incontri: 1, 6 e 7 ottobre.