ALIMENTARE
Nuovo record per export Made in Italy.
Mantegazza : “Rafforzare risultato e attuare riforme Ue”
E’ passata un po’ in sordina la notizia dell’ennesimo record delle esportazioni agroalimentari italiane nel 2020: i dati Istat sul commercio estero degli ultimi giorni certificano che solo l’export del Food Made In Italy è cresciuto tra prodotti agricoli (+0,7%) e cibo, bevande e tabacchi (+1,9%), raggiungendo quota 46,1 miliardi di euro. Un risultato straordinario se si considera, tra l’altro, che l’export complessivo italiano del 2020 ha segnato un calo del 9.7%, in linea con i dati di paesi come Spagna e Germania.
“I dati Istat sulle esportazioni dell’agro-alimentare nel 2020 smentiscono definitivamente i “gufi” che per 12 mesi hanno provato a raccontarci che anche questo settore sarebbe stato duramente colpito dalla pandemia” ha commentato con soddisfazione Stefano Mantegazza, segretario generale Uila. “Questo risultato non fa venire meno la consapevolezza che, a fronte di settori che hanno ben performato ce ne sono altri, come il vino, che sono in sofferenza. Tuttavia, è comunque un dato straordinario e riempie di orgoglio tutte le lavoratrici e i lavoratori che hanno contribuito in maniera determinante a questo ennesimo successo del “food” Made in Italy.”
Nonostante le difficoltà relative agli scambi dovute all’emergenza sanitaria Covid sono molti i settori che hanno visto crescere le loro esportazioni come le conserve di pomodoro (+17%), la pasta (+16%), l’ olio di oliva (+5%) e frutta e verdura (+5%) che hanno raggiunto in valore il massimo di sempre, mentre sono risultate in calo del 3% le spedizioni di vino italiano.
“Questo trend di crescita va ora rafforzato e implementato, utilizzando al meglio le risorse che arriveranno dal Recovery Fund” ha aggiunto Mantegazza. “È l’occasione per mettere mano alle riforme che l’Unione europea ci chiede e per rilanciare gli investimenti, pubblici e privati, insieme ai consumi interni”.
Per quanto riguarda i principali paesi destinatari dei prodotti Made in Italy, le esportazioni nel 2020 sono state dirette per oltre la metà (55%) all’interno dell’Unione Europea con la Germania che si è classificata come il principale cliente con 7,73 miliardi, in crescita del 6%. Al secondo posto c’è la Francia, stabile, con 5.08 miliardi e, a seguire, con 3,6 miliardi la Gran Bretagna (+2,8%) uscita con la Brexit. Fuori dai confini comunitari, gli Stati Uniti sono il primo partner commerciale dell’Italia con 4,9 miliardi di export agroalimentare che, nonostante i dazi aggiuntivi introdotti dall’ex presidente Donald Trump, è aumentato del 5,6%.
Nel complesso del 2020, l’export registra una contrazione del 9,7%, con riduzioni di pari entità verso entrambi i mercati di sbocco, area Ue ed extra Ue. Il calo è dovuto in particolare alla caduta delle esportazioni di macchinari e apparecchi (-12,6%), prodotti petroliferi raffinati (-42,1%) e articoli in pelle, escluso abbigliamento,e simili (-20,8%). Risultano in aumento le vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+3,8%)e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+1,9%).
Nell’ultimo mese del 2020 si stima che il saldo commerciale risulti positivo per 6.844 milioni di euro, con unaumento di 1.780 milioni rispetto a dicembre 2019. Nell’anno 2020 l’avanzo commerciale raggiunge +63.577milioni (+86.125 milioni al netto dei prodotti energetici). Nel 2019 era stato pari a +56.116 milioni.
Nel mese di dicembre 2020 i prezzi all’importazione aumentano dello 0,7% su base mensile e diminuiscono del 4,4% su base annua.