LAVORO
A proposito di tasse
Tfr in busta paga: imposte per 2,3 miliardi
L’anticipo del Tfr (trattamento di fine rapporto) in busta-paga? Si ripaga da solo: tra maggiori entrate tributarie, derivanti dalla sua tassazione con aliquota ordinaria, contabilizzate in 2,3 miliardi e minori contributi versati dal datore di lavoro, pari a 2,1 miliardi. La tabella del Def che riassume i numeri dell’ultima manovra quantifica inoltre in 450 milioni gli effetti della maggiore tassazione dei fondi pensione, in 1,6 miliardi quelli del reverse charge e quasi in un miliardo quelli dello split payment, 720 milioni vengono invece dall’adempimento volontario. Sul versante delle spese, viene cifrato in 1,1 miliardi il contributo dei ministeri di parte corrente, cui si aggiungono 469 di spesa capitale. Viene poi fissato in 8 miliardi e 14 milioni il costo del bonus di 80 euro, di gran lunga la voce di spesa più pesante. Seguono i 2,2 miliardi per il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e gli 1,9 miliardi per gli sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato. Quanto all’Irap la deducibilità integrale del costo del lavoro vale 2,7 miliardi, compreso il ripristino delle aliquote.
Quando la realtà supera l’immaginazione
A sorpresa, nel testo “bollinato” dalla Ragioneria del Dlgs sul riordino dei contratti, spunta una clausola di salvaguardia per assicurare la copertura economica nel caso ci fosse un’ondata di trasformazioni di collaborazioni in contratti a tempo indeterminato e il plafond a disposizione non fosse sufficiente.
Viene infatti previsto un contributo aggiuntivo di solidarietà a favore delle gestioni previdenziali, a carico dei datori di lavoro del settore privato e dei lavoratori autonomi. Il presidente del consiglio ha già dichiarato che riparerà il danno. C’è da chiedersi chi ne farà le spese…