Caporalato, dignità del lavoro, sostenibilità, contratti, innovazione nel mondo agricolo. Sono stati molti i temi al centro della tavola rotonda “Il lavoro che cambia e si rinnova per un Made in Italy etico e sostenibile” organizzata il 15 Novembre presso il teatro Palazzo, a Bari, dalla Uila Puglia.
Aperto dalla relazione del segretario regionale Uila Pietro Buongiorno e dai saluti del Governatore Michele Emiliano, all’incontro, al quale erano presenti oltre 600 tra delegati e lavoratori, hanno partecipato Teresa Bellanova, ministra del Mipaaf, i presidenti di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e di Federalimentare Ivano Vacondio e il segretario generale Uila Stefano Mantegazza.
“La filiera agroalimentare è una grande risorsa per il nostro paese. Oggi però la vera scommessa è dare un valore nuovo alle produzioni, anche attraverso un orientamento all’etica e alla sostenibilità del lavoro e della produzione che sta dietro alle eccellenze del Made in Italy”.
“Negli Usa” ha aggiunto Mantegazza “molte multinazionali hanno sottoscritto un decalogo in cui si impegnano a mettere al primo posto del loro business l’attenzione al consumatore-cliente, e al secondo la soddisfazione dei lavoratori. E’ chiaro che se questo messaggio arriva dalla società vocata al capitalismo, anche noi dobbiamo sensibilizzare le nostre imprese ad un nuovo valore del lavoro”.
“Al ministro Bellanova” ha affermato il segretario generale Uila “chiediamo di intensificare gli sforzi sul contrasto al caporalato e soprattutto, di impegnare più concretamente governo, istituzioni e parti sociali a dare piena attuazione alla rete del lavoro agricolo di qualità e alle sue sezioni territoriali, per creare un mercato del lavoro trasparente, alternativo al caporalato, che garantisca legalità non solo per i lavoratori ma anche per le imprese”.
“Ma vogliamo anche discutere” aggiunge Mantegazza “con le aziende agricole e dell’industria di trasformazione di come cambierà il lavoro in un settore nel quale digitale, big data, intelligenza artificiale e blockchain determineranno cambiamenti strutturali. Affrontare questi temi è il modo migliore per costruire insieme una filiera sostenibile e di qualità nella quale il lavoro etico rappresenti un elemento centrale e imprescindibile”.
La risposta della ministra non si è fatta attendere. “Dopo aver insediato il Tavolo interistituzionale, abbiamo presentato una bozza di Piano Triennale per il contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato. La prevenzione è una parola d’ordine irrinunciabile, per noi e per la Legge che abbiamo a disposizione” ha affermato. “Prevenzione significa azioni coordinate su alloggi, trasporti, intermediazione legale del lavoro, controlli. Solo una sinergia può produrre risultati concreti e agire come leva per sconfiggere il caporalato restituendo dignità al lavoro ma anche salvaguardia delle tantissime imprese che scelgono la legalità”.
“Adesso”, ha proseguito la Ministra, “siamo al lavoro sulla sintesi dei contributi arrivati dalle parti. Contiamo entro dicembre di poter definire la nuova bozza ed entro gennaio arrivare all’approvazione del Piano”.
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