PARMALAT
2014 incerto, lieve ripresa nel 2015
di Enrica Mammucari
Il 27 febbraio scorso si è tenuto l’incontro tra il Coordinamento Nazionale Fai, Flai, Uila e la direzione aziendale Parmalat per la programmata informativa di Gruppo.
Nonostante la crisi economica degli ultimi anni, il Gruppo Parmalat ha annunciato una lieve ripresa per il 2015. Quanto al 2014, invece, lo stesso è stato caratterizzato da uno scenario diverso tra 1° e 2° semestre in Italia: nello specifico il costo del latte fresco nella prima parte dell’anno è salito a 0,44 €/litro, mentre nella seconda parte del 2014 è calato a 0,37 €/l e, grazie a un cambio di politiche promozionali messe in campo dai Trade Marketing e Vendite, il Gruppo è riuscito a recuperare la maggior parte delle perdite iniziali.
Durante l’incontro, la Direzione Aziendale ha precisato che attuerà delle strategie mirate alla valorizzazione e alla crescita sia dei marchi propri che dei marchi locali.
Per quanto concerne le Private Label, la Parmalat ha comunicato un aumento dell’attività produttiva dall’anno 2013 all’anno 2014 al fine di garantire una saturazione degli impianti produttivi, ed ha tenuto a precisare che la produzione per la marca privata riguarda le grandi catene di discount (produzioni prima effettuate in Germania o in Austria) e non certamente i concorrenti Parmalat.
Gli investimenti del Gruppo per l’anno 2015 sono pari a 19 milioni €, oltre quelli da effettuare per interventi tetra pak; inoltre l’Azienda si è impegnata a fornire nei prossimi mesi il Piano Industriale di Latterie Friulane, ultima acquisizione, che sarà guidato dalla volontà di salvaguardare le produzioni locali.
Le Organizzazioni Sindacali hanno poi richiesto all’Azienda un aggiornamento sul PPO: per tutti gli impianti produttivi è stato raggiunto o superato il 100%, mentre per la rete vendita il PPO maturato è stato del 70%. Fai, Flai e Uila hanno espresso la necessità di rivedere i parametri di riferimento del Premio, prevedendo l’istituzione di obiettivi sempre più certi e raggiungibili in grado di consentire ai lavoratori della rete vendita di conseguire più agevolmente il 100% del premio stesso.
Fai, Flai e Uila, durante l’incontro, hanno inoltre affermato che monitoreranno la situazione degli orari di lavoro negli stabilimenti (soprattutto nel sito di Collecchio, dove è stato attuato il nuovo sistema a ritmo circadiano), nonché l’organizzazione del lavoro e i vari livelli degli organici e, nella consapevolezza che la fine delle quote latte possa far emergere ulteriori criticità nel settore lattiero-caseario, hanno chiesto di rispettare le due date annuali previste per l’informativa.
In un momento così difficile e delicato per il settore è necessario poter rafforzare il sistema delle relazioni industriali con un Gruppo che rappresenta il 7-8% di Lactalis e il 25% di Parmalat Mondo, confermando l’Italia come secondo paese (dopo il Canada) in ordine di importanza per il colosso francese.