FAO
20 milioni di persone a rischio, servono contributi volontari
Riunito a Roma il Consiglio dell’Organizzazione
20 milioni di persone, colpite dalla carestia nel nord-est della Nigeria, in Somalia, Sud Sudan e Yemen, rischiano di morire di fame nei prossimi sei mesi: è l’allarme lanciato dal Direttore Generale della FAO José Graziano da Silva all’apertura del Consiglio dell’Agenzia ONU, in corso a Roma. “Serve agire rapidamente per salvare la vita delle popolazioni colpite. Se non verrà fatto nulla, circa 20 milioni di persone potrebbero morire di fame nei prossimi sei mesi”.
Ma il Consiglio Fao discuterà anche di una nuova distribuzione dei contributi dei Paesi Membri. Secondo la proposta in discussione, gran parte dei paesi OCSE vedrà calare il livello dei propri contributi, mentre quello di altri paesi aumenterà. Da Silva ha però sollecitato i paesi OCSE a mantenere invariato il sostegno al lavoro della FAO attraverso contributi volontarie addizionali.
“I contributi volontari sono vitali per la FAO. Da parte mia, confermo il mio impegno al risparmio e a promuovere maggiore efficienza, come ho fatto in passato. Ma ho già tagliato fino all’osso, e non c’è più grasso”.