VINO
Settore in crescita e con ottime performance
di Teresa Annunziata
Il settore vitivinicolo italiano rappresenta un patrimonio ricco di professionalità, qualità, innovazione e passione.
In questi ultimi anni si è rivelato un comparto sempre in crescita, come dimostrano gli ultimi dati sulle previsioni vendemmiali 2016, presentati da Unione Italiana Vini (Uiv) e Ismea, con la collaborazione del Mipaaf, in cui si evidenzia un’ottima annata da un punto di vista sia quantitativo che qualitativo.
Secondo le stime l’Italia tornerà leader mondiale della produzione superando Francia e Spagna: la produzione dovrebbe attestarsi sui 48,5 milioni di ettolitri, circa il 2% in meno rispetto al 2015 ma con un +9% sulla media degli ultimi cinque anni. Anche la qualità sarà buona, sia per gli spumanti sia per le uve bianche e rosse. Il valore della filiera vitivinicola nell’economia nazionale e internazionale è stato poi confermato in una ricerca pubblicata da Federvini e Fondazione Edison, nella quale si sottolinea come l’industria dei Vini e delle Bevande risulti essere di fondamentale importanza per l’economia del territorio di alcune province italiane rappresentandone il principale settore per valori di export. Tra l’altro il 2015 sarà un anno record per le esportazioni dell’industria che hanno toccato quota 7,3 miliardi di euro, mentre il saldo commerciale ha registrato un avanzo di 5,8. Di questi i vini di uve hanno contribuito rispettivamente per 5,4 miliardi e 5 mld di surplus commerciale. Inoltre secondo l’Indice Fortis-Corradini elaborato per conto della Fondazione Edison che calcola le eccellenze competitive nel commercio internazionale in base al saldo commerciale, l’Italia nel 2015 (ultimi dati disponibili) si è posizionata al secondo posto nel mondo per saldo commerciale in Vini di uve in bottiglia e in Vini Spumanti, e prima in assoluto in Aceti, Liquori, Vermouth e Amari. A livello regionale il Veneto si conferma la principale regione esportatrice di Vini e bevande alcoliche, seguita da Piemonte, Lombardia e Toscana.
Raggiunti questi ottimi risultati, è necessario da un lato trasferire le prospettive favorevoli della vendemmia in una corretta commercializzazione del vino sia sul mercato interno che internazionale. Dall’altro bisogna continuare a migliorare sempre più la qualità del nostro vino, senza dimenticare di rivitalizzare il mercato interno attraverso investimenti e strategie mirati che attraggano il consumatore italiano.
Una mossa strategica per la promozione e la tutela dei nostri prodotti e, soprattutto del vino, è stata compiuta con la firma dell’accordo tra governo e Alibaba, piattaforma cinese di e-commerce. Oltre alla promozione sarà effettuata un controllo rigoroso per combattere i falsi, tra cui il prosecco contraffatto, sul web. La lotta alle truffe on-line avverrà attraverso un pool di investigatori specializzati nell’ “e-control”, costituito dal Mipaaf, che individuerà coloro che tenteranno di spacciare per vini italiani liquidi colorati in bottiglia, o kit “fai-da-te” e ne bloccheranno le vendite.
Sul versante normativo, infine, è in corso l’iter parlamentare per l’approvazione del Testo Unico della Vite e del Vino, che sarà un’occasione importante per sburocratizzare il settore e unificare tutte le disposizioni che disciplinano la materia nel comparto vitivinicolo. La semplificazione aiuterà ancor di più le aziende a liberarsi di tutti quei lacci e lacciuoli che non favoriscono l’attività imprenditoriale.
La crescita del comparto vitivinicolo è essenziale per l’intero sistema agroalimentare italiano. Per questo da un lato le istituzioni devono continuare a sostenere le aziende e tutelare in modo efficace le produzioni vitivinicole, dall’altro le imprese devono puntare su investimenti, innovazione, promozione ed export. Senza dimenticare però che il successo del vino italiano è anche frutto anche della professionalità, dell’impegno, della determinazione e del lavoro di tante lavoratrici e lavoratori che operano con passione ogni giorno.