CONTRATTI
Rinnovato Ccnl Cooperazione Pesca. Riallineate le retribuzioni e risposte innovative
di Teresa Annunziata
Dopo più di tre anni di trattative ed in un contesto economico-finanziario non facile per il nostro paese il 20 febbraio scorso è stato rinnovato da Uila Pesca, Fai, Flai e Alleanza delle Cooperative, il CCNL per gli imbarcati su natanti di cooperative di Pesca, con decorrenza 1° gennaio 2017 e scadenza 31 dicembre 2020.
Sul versante economico, sono state riallineate le retribuzioni dei lavoratori, ferme all’ultimo rinnovo del 2010, a quelle vigenti nel settore evitando, così, effetti dumping. Con il rinnovo di questo contratto sono state date delle risposte, anche innovative, ad una parte importante della pesca italiana: quella dei soci lavoratori e dei lavoratori dipendenti da cooperative armatrici. Infatti, per i soci lavoratori è stata inserita la retribuzione su base mensile che salvaguarda la specificità della piccola pesca artigianale, in un settore che storicamente, prevedeva acconti sul “minimo monetario garantito”, seguito da un conguaglio trimestrale. Per i dipendenti tale conguaglio si abbassa a due mesi incrementando l’anticipo mensile dal 70% all’80%.
Importante novità è stata introdotta sul versante del welfare contrattuale: dal primo marzo 2017, il personale imbarcato sarà iscritto al Filcoop sanitario, garantendo così la copertura dell’assistenza sanitaria integrativa.
Sul tema della sicurezza sul lavoro e sulla formazione è stato previsto un monte ore di permessi retribuiti. Inoltre, è stato inserito un forte impegno per la contrattazione decentrata al fine di valorizzare le specificità delle varie marinerie italiane, tutelando le condizioni di miglior favore già in essere sul territorio.
Infine, è stata ottenuta una norma sul diritto di reimbarco che si applica ai lavoratori sbarcati a seguito di malattia ed infortunio, diversamente da quanto disposto dalla normativa vigente in materia.
Uila Pesca, Fai e Flai giudicano positivamente il rinnovo del contratto ma ribadiscono che rimangono aperte, purtroppo, tante vertenze che interessano il settore pesca in generale e i pescatori in particolare, come la mancanza di un ammortizzatore sociale strutturato, il riconoscimento del lavoro usurante e delle malattie professionali ancora non tabellate dall’INAIL.
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