Integrazione
Progetto Uila-Oxfam per sostegno ai migranti
Mantegazza: “Da mercoledì sportelli a Catania, Adrano, Paterno’ e Mascali”
Uila e Oxfam Italia insieme per un progetto di servizi dedicati ai migranti in Sicilia. E’ stato presentato, oggi, a Catania, il progetto “Uila-Oxfam: supporto e integrazione dei servizi dedicati ai migranti” che da mercoledì 9 Dicembre, vedrà il sindacato dei lavori agroalimentari e l’organizzazione internazionale che lotta contro l’ingiustizia e la povertà nel mondo lavorare fianco a fianco per realizzare una serie di servizi di sostegno per i migranti, che vanno dall’inserimento sociale al supporto linguistico, scolastico, formativo, educativo nonché burocratico-amministrativo nei comuni di Catania, Adrano, Paternò e Mascali. Per illustrare l’iniziativa, aperta da Una preghiera interreligiosa in memoria delle vittime di stragi, guerre e migrazioni, recitata dall’imam Abu Touq Moufid e dal vicedirettore della Caritas diocesana Gino Licitra, la presidente di Oxfam Italia intercultura Elisa Bacciotti con il coordinatore di Oxfam Sicilia Salvatore Maio, la coordinatrice nazionale del progetto Oxfam-Uila Eleonora Tomba e il segretario nazionale Uila Stefano Mantegazza con i segretari regionale e provinciale dell’organizzazione di categoria, Gaetano Pensabene e Nino Marino. Presenti anche il sindaco di Mascali, Giuseppe Messina, il vicesindaco di Catania Marco Consoli, i segretari regionale e provinciale Uil Claudio Barone e Fortunato Parisi, il segretario organizzativo della Uil Sicilia Luisella Lionti e Martina Meneganti in rappresentanza della Direzione territoriale Lavoro.
Al termine della conferenza stampa, il segretario generale Stefano Mantegazza ci dedica qualche minuto per capire meglio di cosa si tratta.
Domanda: Segretario, un sindacato del settore agroalimentare da un lato e una Onlus che tratta di povertà, integrazione e donne dall’altro: come nasce questa collaborazione?
Risposta: La Uila è sempre più impegnata sul fronte della solidarietà e ha nel suo Dna la difesa dei soggetti più deboli della nostra società. Oxfam è addirittura nata per queste ragioni. Scommettiamo insieme che le loro conoscenze e il nostro radicamento sul territorio consentano di offrire un aiuto maggiore di quello già importante garantito fino ad oggi.
D: Puoi spiegarti meglio?
R: Oxfam Italia si occupa di interventi socio-educativi e promuove percorsi di integrazione per la popolazione migrante; la Uila, anche in ragione dell’alto tasso di lavoratori migranti occupati in agricoltura, promuove da sempre la valorizzazione delle diversità e si batte per l’uguaglianza dei diritti. Attraverso le proprie attività di sportello in tutte le sedi territoriali e comunali, inoltre, la nostra organizzazione cerca di fornire a italiani e non, servizi di base per l’integrazione nella vita delle comunità locali. Partendo, quindi, dalla comune volontà di contribuire a costruire una società multiculturale aperta al dialogo, abbiamo proposto ad Oxfam Italia Intercultura (cooperativa sociale del gruppo) di realizzare insieme un progetto dedicato principalmente ai migranti e all’integrazione.
D. Ci sono già esperienze di questo tipo?
R. Non credo. Noi siamo molto orgogliosi di questo impegno che oggi, anche pubblicamente, ci assumiamo. Crediamo molto nel nostro progetto politico-organizzativo che vede la lega comunale non solo come referente sindacale e assistenziale, ma sempre più come un centro pronto all’accoglienza, all’ascolto, alla solidarietà.
D: Parliamo un po’ del progetto: come nasce l’idea?
R: L’idea nasce dalla Casa della Culture di Arezzo, una struttura gestita da Oxfam Italia Intercultura che svolge attività di formazione e informazione su cittadinanza, assistenza sanitaria ecc. rivolte alle comunità di migranti e di animazione interculturale all’interno delle scuole. Considerando che molti di questi servizi sono già offerti dagli sportelli delle sedi Uila, abbiamo pensato di ricorrere alle professionalità di Oxfam per formare i nostri operatori e dare loro competenze ulteriori, arricchendo l’offerta sul territorio. Il progetto si rivolge principalmente alla popolazione migrante con attività di prima accoglienza ma anche ai cittadini, nel tentativo di far sì che non ci siano emarginati di alcun tipo.
D: E quali saranno questi servizi?
R: Varie attività di front office come il sostegno per la compilazione di documenti per il soggiorno e la cittadinanza, ricongiungimenti familiari, orientamento scolastico, orientamento nei servizi locali di base (attraverso contatti con le ASL e le istituzioni locali), orientamento al lavoro e uno sportello anti discriminazioni. I nostri operatori saranno affiancati da un mediatore culturale di Oxfam, che renderà più semplice la comunicazione. Particolare rilevanza hanno poi, le attività fuori sportello come i corsi di italiano e il sostegno extra scolastico per i figli, che saranno gestite da insegnati che collaborano con la Uila, coordinati da un formatore Oxfam.
D: Il progetto si svilupperà in quattro comuni della provincia di Catania: Adrano, Paternò, Mascali/Fiumefreddo e Catania stessa; perché è stato scelto proprio questo territorio?
R: Trattandosi di un progetto-pilota, abbiamo scelto un territorio nel quale Uila e Oxfam fossero ben strutturate e dove la popolazione migrante è fortemente presente: i migranti residenti a Catania sono circa 32 mila e, nello specifico, i braccianti agricoli in tutto il territorio siciliano sono moltissimi.
D: Oxfam offre moltissimi servizi e corsi di formazione; come sono state scelte le attività che faranno parte del progetto con Uila?
R: I responsabili territoriali di Uila e Oxfam hanno compiuto un’indagine diretta nei comuni interessati per capire quali fossero le esigenze principali, sia intervistando i lavoratori, sia attraverso le indicazioni dei nostri responsabili comunali, proprio allo scopo di puntare a servizi mirati ai bisogni della comunità.
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