PERUGINA
Un accordo che guarda al futuro
di Raffaella Sette
Il 7 aprile scorso, presso la sede di Confindustria Umbria a Perugia, Nestlé Italiana e le Segreterie Nazionali di Fai-Flai-Uila, con le Segreterie Provinciali e le Rsu del sito della Perugina hanno siglato un importante accordo per il rilancio del settore dolciario, in particolare del polo produttivo di S. Sisto (Perugia).
Negli ultimi mesi tra le Parti si è sviluppato un confronto aperto e costruttivo in merito alle prospettive di sviluppo e di futuro della fabbrica. Una fabbrica alla quale i lavoratori sono profondamente legati, tanto da averli indotti a preparare e presentare all’azienda un documento frutto delle proprie idee e posizioni con il tentativo di contribuire a un cambio di rotta, non muovendo inefficaci critiche, bensì chiedendo a Nestlé di credere e investire nel nostro paese. Di risposta, l’azienda ha presentato un Piano di sviluppo del Business Dolciari per valorizzare il cioccolato “Perugina” e per fare dei Baci Perugina un global brand, prodotto esclusivamente a S. Sisto, simbolo del Made in Italy e dell’eccellenza italiana nel mondo, valorizzando il più possibile il legame con il territorio. Una strategia supportata da un buon piano pluriennale di investimenti commerciali di 45 milioni € destinati a perseguire precisi obiettivi di crescita nelle produzioni a base cioccolato, sia sul mercato interno, sia soprattutto sui mercati esteri, capaci di offrire interessanti opportunità di progressiva destagionalizzazione delle produzioni. Purtroppo, Nestlé ha anche dichiarato di non ritenere più strategici per il brand Perugina i segmenti merceologici degli zuccheri e della pasticceria industriale (Ore Liete).
Queste le premesse che hanno successivamente portato l’azienda all’illustrazione di un articolato Piano Industriale volto al potenziamento e alla riorganizzazione del sito di San Sisto con l’obiettivo di perseguire i livelli di competitività indispensabili a sostenere il Piano di sviluppo del Business.
Il Piano di riorganizzazione industriale, che sarà completato entro il primo semestre 2018, prevede investimenti tecnici per 15 milioni di euro per rendere S. Sisto il polo produttivo di eccellenza del cioccolato e farne centro di produzione di riferimento per la fornitura di biscotti per gelato alle consociate Nestlé della Zona Emena (Europa, Medio Oriente, Nord Africa).
È alle porte, quindi, un processo di profondo rinnovamento della fabbrica per renderla sempre più performante in termini di sicurezza del lavoro, qualità dei prodotti e competitività delle operazioni, intervenendo sull’automazione e sul rinnovamento tecnologico delle linee produttive.
L’andamento del Piano industriale verrà costantemente monitorato da un’apposita Commissione Bilaterale, come previsto dall’accordo integrativo, che si riunirà settimanalmente per facilitare una rapida consultazione sullo stato di avanzamento, nonché sulle modifiche dell’organizzazione del lavoro, e proporre, se necessario, azioni correttive idonee a superare le criticità.
Se grande è stato l’impegno profuso e importanti gli investimenti per il rilancio di San Sisto, secondo quanto dichiarato da Pietro Pellegrini, Segretario Nazionale Uila, “altrettanto massima è stata l’attenzione rivolta all’occupazione, con soddisfacenti soluzioni di salvaguardia per i lavoratori”. A tal proposito, i riflessi dal punto di vista occupazionale, così come quelli sull’organizzazione del lavoro, derivanti dall’attuazione degli interventi riorganizzativi saranno gestiti con grande collaborazione e reciproca responsabilità, con l’obiettivo di individuare in favore dei lavoratori che risulteranno anche temporaneamente in esubero, soluzioni condivise rivolte ad evitare impatti sociali negativi, tra cui cigs per riorganizzazione aziendale, riduzione degli orari, riqualificazione e ricollocazione interna ed esterna degli operatori, reperimento di nuove professionalità, nonché il già previsto utilizzo, fino al prossimo agosto, dei contratti di solidarietà.
Concludendo, dopo mesi di confronto, Pietro Pellegrini parla di “una scommessa condivisa su un territorio che basa gran parte del proprio reddito sulla Perugina, su una fabbrica ed una produzione importante per l’industria alimentare italiana e, soprattutto, su un prodotto di grande potenzialità come il Bacio che finalmente sarà conosciuto anche all’estero”.