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Nuovo primato Ue per l’Italia

30 Marzo 2015
in AGRICOLTURA E PESCA
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AGRICOLTURA
Nuovo primato Ue per l’Italia
Dati Sec 2010: Italia prima per valore aggiunto e occupazione

Una volta tanto una buona notizia. I nuovi dati contabili Sec (sistema europeo dei conti) disegnano una storia diversa dell’agricoltura europea. Con l’Italia in testa all’Ue a 28 e soprattutto davanti alla Francia.

L’Italia detiene un nuovo primato europeo nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (Asp), nel valore aggiunto e negli occupati. In base ai dati provvisori Sec 2010 di contabilità nazionale, nel 2014, infatti, l’Italia ha conquistato il primo posto per valore aggiunto lordo dell’Asp nell’Ue a 28 superando anche i cugini d’oltralpe. Un risultato di cui tenere conto e da cui trarre, sicuramente, ottimismo.

Nel 2013 la Francia presentava ancora un valore aggiunto dell’Asp pari a 33,2 miliardi di euro contro i 30 dell’Italia. Con il nuovo Sec 2010 invece, il nostro paese, è passato avanti con oltre 33,8 mld di euro contro i 32 dei nostri vicini concorrenti. Non solo. Nel 2014 il valore aggiunto dell’Asp italiano, pari a 31,6 mld, anche se in diminuzione è stato comunque superiore a quello francese che è sceso a più di 29,9 mld.

Bene anche il fonte occupazionale. Che ci conferma primi in Europa nel settore, come già dimostrato in precedenza. I nuovi dati indicano per il 2014 una occupazione nel settore di 907 mila unità, un valore molto più elevato di Francia, Spagna e Germania.

Questi risultati sono da un lato il frutto del declino dei sussidi agricoli europei per i francesi e, dall’altro, dei miglioramenti sulle stime del valore aggiunto in agricoltura e silvicoltura italiana. Innanzitutto, le nuove stime hanno beneficiato delle informazioni ricevute dal Censimento dell’agricoltura 2010 su aspetti come la vendita diretta di prodotti agricoli, autoconsumo e commercializzazione dei prodotti delle aziende. Rilevano, poi, le dichiarazioni Iva del settore agricolo, i dati sulle fonti da energie rinnovabili e l’archivio sperimentale statistico delle imprese agricole dell’Istat. Tutti elementi che hanno portato ad un miglioramento della stima delle produzioni secondarie e connesse al settore agricolo che ha portato a una rivalutazione del valore aggiunto del settore pari al 7,5%.

Le nuove statistiche hanno fatto emergere tutta la ricchezza del potenziale agricolo. Il nuovo valore aggiunto ha infatti tenuto conto di attività come la produzione di energie rinnovabili, le fattorie didattiche, l’agricoltura sociale, la produzione di mangimi la sistemazione di parchi e giardini, la manutenzione del territorio e del paesaggio. Rivalutati anche il vino, il vivaismo orticolo, la produzione di miele e altre produzioni minori nonché il valore aggiunto delle attività della silvicoltura e la pesca.

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